Gli Eroi del Collezionismo

La collezione di un “legale”, nato a Roma con fantasia campana: Enrico Di Mauro

Published

on

GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) –

Raccontare una collezione significa raccontare un uomo, le sue origini, la sua storia…

Significa raccontare un collezionista attraverso la sua famiglia e le situazioni che lo hanno formato e influenzato e che inevitabilmente andranno a configurare anche la sua raccolta, con le sue sfumature.

Vale per tutti i collezionisti … qualsiasi sia il settore di competenza … uomini romantici con il desiderio di catalogare sentimenti, in cui la passione e il raziocinio sono alla costante ricerca di un equilibrio che non verrà mai trovato. Persone attente a particolari che per gli altri nemmeno esistono.

La storia di oggi cerca, per quanto possibile, di raccontare la passione di uno di questi uomini che mescola sapientemente l’ordine mentale di chi lavora nel settore legale di una multinazionale, ma anche la passione di chi è nato a Roma e la fantasia di chi ha vissuto a Cava dei Tirreni e Vietri: Enrico Di Mauro.

“Sono nato a Roma nel 1981, sposato con Federica e svolgo la mia attività professionale presso una società multinazionale nel settore “Legale”, esordisce il nostro amico.

“In famiglia sono quello più appassionato di calcio, il merito risiede nei miei genitori che all’epoca in cui ero bambino seguivano spessissimo la Cavese di Mister Rino Santin nel suo periodo d’oro in serie B e il Napoli di Maradona. Sono infatti le squadre a cui sono più legato. Una delle mie prime partite allo stadio fu al vecchio San Paolo, esattamente il 21 maggio 1989, 4-1 al Torino, giorno in cui il Napoli presentò ai propri tifosi la Coppa UEFA vinta quattro giorni prima a Stoccarda. Un bel modo per iniziare …”.

“Il calcio”, prosegue Enrico, “è per me una delle principali passioni della vita, rappresenta il mio “refugium peccatorum” per distrarmi dalla routine quotidiana. Nelle mie giornate non manca mai qualcosa che mi avvicini al calcio… un video, delle foto, delle semplici notizie … trovo sempre del tempo per “vedere” calcio o commentarne gli episodi, e che sia cronaca o storia del calcio non fa nessuna differenza per me”.

Entriamo nel vivo della sua collezione …” Sono collezionista esclusivamente di maglie preparate/indossate da club italiani e nazionali maggiori negli anni ‘70 e ’80: salvo qualche piccola eccezione, il mio limite temporale è il 1990. Ho iniziato a collezionare negli anni ’90, limitandomi ad acquisire solo maglie da store di club italiani ed esteri. Nel 2017 poi la “folgorazione”: ebbi il desiderio di trovare una maglia della Germania dell’Est, una nazionale che non esisteva più e da lì mi sono appassionato alle maglie “vintage” (inutile dire che la maglia della DDR che acquistai si rivelò fake). È questo il momento in cui è iniziata la mia storia di collezionista …”

La solita curiosità… ma quanto tempo un collezionista si dedica alla sua passione?… “Dipende dagli impegni professionali e familiari ma, nel corso della giornata, cerco sempre di dare uno “sguardo” a siti specializzati, nei vari gruppi social a cui sono iscritto, per verificare eventuali “opportunità di investimento” o semplicemente per condividere foto o informazioni con gli altri “magliettari” come me.

Quindi la “caccia” ai pezzi da inserire in collezione parte da “internet”? “Si, ma non esclusivamente, ho le mie “fonti di approvvigionamento” … se qualcosa bolle in pentola ci sono alcuni commercianti o qualche amico e collezionista che mi segnalano maglie che potrebbero interessarmi”

Quali i pezzi che reputi migliori …

“Le mie maglie preferite sono quelle in lanetta. Preferisco, ovviamente quando possibile, le maglie a manica corta e con sponsor o stemma ricamato: il collezionismo non è come andare in un negozio di abbigliamento, si prende ciò che si trova…”

Quale il pezzo a cui sei più legato …

“Sono due in realtà, una maglia della Cavese e una del Napoli: la prima è una maglia da trasferta della Cavese della stagione 1981-82 che sino a qualche mese fa era considerata “introvabile”, nessuno l’aveva e devo solo dire “grazie” ad un amico che lo ha reso possibile. La seconda è la maglia rossa numero 7 di Careca, uno dei miei idoli di sempre, usata solamente in due trasferte, ad Empoli e Pescara”

Quale il pezzo che è risultato più costoso?

“È la maglia bianca di Beppe Bergomi per la partita Italia-Camerun giocata a Vigo il 23 giugno 1982 e valida per il Mundial spagnolo”.

Tutti i collezionisti hanno tantissimi aneddoti da raccontare rispetto a come si è arrivati a “mettere le mani” su un determinato pezzo …

“Posso citare due episodi: il primo è quando un caro amico mi ha fatto prendere tre rare maglie del Napoli preferendo lasciarle a me piuttosto che prenderle lui, sapendo quando ci tenessi … non è cosa di tutti i giorni … non è cosa da poco.

Un altro episodio bellissimo è stato quando ho ricevuto una maglia di valore regalatami da un altro mio caro amico collezionista, per il semplice motivo che gli andava di farlo e senza nessun secondo fine. È stato un gesto che al giorno d’oggi assume un valore davvero rilevante e per il quale gli sarò sempre riconoscente: la maglia è una bellissima Bari della stagione 1987-88”.

 

Cosa cerchi ancora, cosa vorresti assolutamente avere?

“Il mio obiettivo attuale è quello di completare la mia raccolta dei maggiori club italiani e nazionali europee cercando di avere almeno una maglia per ciascuna squadra: sono vicino alla meta, mancano ancora poche squadre. Tra i desideri importanti poi c’è sicuramente la maglia del Napoli da trasferta della stagione 1982-83, con colori inusuali giallorossi che richiamano quelli del Comune di Napoli, così come anche la terza maglia rossa con sponsor Latte Berna utilizzata dal Napoli esclusivamente nella trasferta di Avellino nel campionato 1983-84”.

Tua moglie cosa dice della tua passione? E i tuoi amici?

“Mia moglie guarda da lontano questa mia passione, però se mi vede contento o soddisfatto per l’arrivo di un nuovo pezzo è contenta per me. Gli amici, ovviamente quelli più appassionati, rimangono ammirati quando mostro loro qualche vecchia maglia appena arrivata e vivono insieme a me questa “follia”.

Collezionare cosa ti trasmette?

“Collezionare, in primis, mi emoziona … mi fa ritornare indietro nel tempo. È un progetto partito qualche anno fa che si sta quasi completando in quella che era la sua originaria visione di completare la raccolta di tutte le squadre … so già che una volta arrivati all’obiettivo, purtroppo o per fortuna, non mi fermerò”

Ritieni che la tua collezione abbia un valore anche culturale?

“Certamente, essendo la mia collezione focalizzata esclusivamente sul vintage ed essendo molto specifica sugli anni ‘70 e ’80, che tanto spesso richiamiamo o rimpiangiamo, credo possa esserlo”

Un consiglio a chi voglia oggi intraprendere una collezione come la tua…

“Considerando la quantità di falsi in giro, il mio invito è quello di studiare, approfondire le maglie guardando vecchie foto, video o materiale cartaceo e in caso di dubbi, chiedere consiglio ai più esperti al fine di evitare acquisti incauti e spendere male il proprio denaro … Ora poi c’è anche la “Lega dei Collezionisti”.

1 / 21

più letti

Exit mobile version