La Coppa Italia 1942-43 è stata la 10ª edizione del torneo che, causa guerra, ha visto la partecipazione, come nella precedente edizione, di soli club di Serie A e Serie B.
Il 30 Maggio 1943 all’Arena di Milano il Torino si aggiudicò la Coppa battendo in finale il sorprendente Venezia per 4-0 con doppietta di Ossola, Ferraris II e Valentino Mazzola.
“Il Torino salda la sua vittoria di campionato al netto successo in Coppa Italia”, titola La Gazzetta dello Sport il giorno successivo, facendo riferimento così al primo double nella storia del calcio italiano.
E’ stata l’ultima edizione della coppa prima della sospensione bellica, riprese solo nel 1958.
Il trofeo, messo in vendita all’asta da Christie’s nel 2002, era stato acquistato dall’allora presidente del Torino Francesco Cimminelli.
Ora i figli, Simone e Cinzia, hanno deciso di dare in comodato d’uso al Museo del Toro il trofeo, che rimarrà a Villa Claretta Assandri per un biennio, con tacito accordo di rinnovo annuale. La Coppa Italia sarà ospitata in una speciale teca donata da Suzuki Italia e Tuttosport.
La cerimonia si terrà giovedì alle ore 11, che in tempi di Covid prevede inviti riservati, e sarà possibile seguire in diretta Facebook sulle pagine di Tuttosport, de GliEroidelCalcio .com e della Città di Grugliasco, oltre che su Facebook e YouTube del Museo.
Abbiamo raggiunto il Presidente del Museo del Grande Torino Domenico Beccaria … “Siamo alle prese con gli ultimi preparativi e domani, finalmente, accoglieremo questo prezioso cimelio al Museo, dove concorrerà ad arricchire la già ricca collezione del Museo stesso”, ci ha detto il Presidente, “Siamo davvero felici perché riteniamo sia giunto davvero il momento che questo trofeo torni alla luce che merita dopo tanti anni di buio: dapprima a casa Fossati poi nella cassaforte di Cimminelli.
Per questo vorrei rivolgere un sentito ringraziamento a Simone e Cinzia Cimminelli, legittimi proprietari di questo trofeo, perché hanno avuto la sensibilità di capire che a sedici anni dal fallimento del Toro di loro padre, era rimasta una ferita aperta che era giusto si chiudesse.
Questo il modo migliore per chiuderla: restituire una vita a questa Coppa, riportarla all’onore delle cronache e restituirla all’amore e all’affetto della gente, dei tifosi granata e non solo ma a tutti gli appassionati di calcio. Un Coppa che ha rappresentato una pietra miliare per la storia di questo sport: mi preme infatti ricordare come il Torino nella stagione 1942/43 sia stata la prima squadra italiana a realizzare l’accoppiata Scudetto/Coppa Italia. Per noi è un onore accogliere questo cimelio.
Mi auguro che questo sia solo il primo dei tanti trofei vinti dal Grande Torino che torna a vivere.
Ci sono tanti trofei come quelli di proprietà del Torino Football Club rilevati da Cairo dopo il fallimento e l’acquisizione del titolo sportivo anch’essi rinchiusi dentro delle casseforti, al sicuro certamente ma senza quella luce e quell’amore di cui avrebbero bisogno e a cui avrebbero diritto perché sono il risultato degli sforzi di uomini che oggi non ci sono più e cha hanno scritto le pagine più belle della storia del Toro. Ci auguriamo quindi che questo primo cimelio faccia da traino per la realizzazione del Museo Filadelfia e per la collocazione di tutte le coppe del Torino dove speriamo possano trovare la loro degna collocazione”.
Classe ’68, appassionato di un calcio che non c’è più. Collezionista e Giornalista, emozionato e passionale. Ideatore de GliEroidelCalcio.com. Un figlio con il quale condivide le proprie passioni. Un buon vino e un sigaro, con la compagn(i)a giusta, per riempirsi il Cuore.