“Come riporta “La Gazzetta dello Sport” del 9 Luglio 1900, subito dopo la Podistica, “la Società Laziocon la cooperazione di parecchie notabilità sportive ha fondato una sezione di nuoto, che comincerà a funzionare domenica 1 luglio … La Lazio con questa nuova sezione si propone la diffusione del nuoto come sport, ed a tale scopo si è iscritta alla Federazione Italiana di Nuoto e bandirà delle gare”.
Si tratta ad ogni evidenza di un documento importantissimo, che “certifica” la secondogenitura, sempre nel 1900, di una delle Sezioni più importanti del Sodalizio Biancazzurro che di lì a poco, oltre al nuoto, si cimenterà nelle competizioni di Pallanuoto, Tuffi e Canottaggio protrattesi ininterrottamente sino ai nostri giorni.
La Gazzetta dello Sport del 9 Luglio 1900
Ma quali erano i Colori Sociali della neonata Lazio Nuoto? Sotto questo aspetto risulta “tranchant” il racconto narrato su “Il Littoriale” del 10 Agosto 1939 da Vittorio Spositi: Pioniere della Lazio Nuoto, Presidente della Federciclismo nel biennio 1924-1926 (all’epoca, Unione Velocipedistica Italiana) e Commissario Tecnico della Nazionale di Ciclismo nei periodi 1927-1932 e 1935-1946 (al tempo di Alfredo Binda e Gino Bartali).
Dal 1939 al 1944 Vittorio Spositi fu puranche Presidente della Lazio Cliclismo e, successivamente, divenne un autorevole giornalista prima de “L’Italia Sportiva” e poi de “Il Littoriale” (come al tempo si chiamava “Il Corriere dello Sport”).
Il racconto del Pioniere Vittorio Spositi
Nel suo preziosissimo resoconto, sopra riprodotto, Vittorio Spositi racconta che nell’estante del 1900 rimase affascinato dalla figura di Arturo Balestrieri “enciclopedico sportivo della Lazio”, nonché dal costume sociale dallo stesso indossato “mutandine a triangolo di tela azzurra che portavano scritto sulla fascia bianca alla cintola S.P. Lazio“.
Notato a suo volta da Arturo Balestrieri, poiché nuotava controcorrente nel Tevere, Vittorio Spositi fu convocato dal primo presso la prima sede della Società Podistica Lazio, la famosa panchina sul Lungotevere con la denominazione sociale scritta a vernice, laddove gli fu chiesto di affiliarsi e associarsi alla Lazio e, come da egli stesso confermato nella sua narrazione, ricevette ampie rassicurazioni che gli sarebbe stato fornito il tanto ammirato costume socialeazzurro con la scritta bianca.
Si tratta con ogni evidenza di testimonianze di eccezionale rilevanza probatoria, in quanto originali e più antiche di ogni altra, che confermano inequivocabilmente la “genesi biancazzurra” della Lazio (ancorché qualche storico attuale, come per tanti altri documenti, abbia arbitrariamente tramutato e sovrascritto in celeste quel prestigioso azzurro dell’olimpismo ellenico). “