GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati) – Della partita tra Genoa e Nacional di Montevideo nel 1925, giocata nello stadio del Genoa, a Marassi, ho già avuto modo di parlare, anche in queste pagine de “GlieroidelCalcio.com”. Ma il recente restauro di un film, girato in occasione di quella partita, mi spinge a ritornare sull’argomento. Naturalmente non ho ancora avuto modo di vedere la nuova versione di questa testimonianza filmata. Ma estratti di quel film esistevano ed erano disponibili al grande pubblico da oltre vent’anni. Quindi si tratta di immagini che, in buona parte, ho già avuto modo di visionare.
Ad inquadramento storico di quell’evento sportivo, va tenuto presente che, tra il ‘20 ed il ’30 del secolo scorso, il calcio sudamericano, e quello uruguayano in particolare, raggiunse livelli di assoluta eccellenza. La squadra uruguayana di calcio vinse le Olimpiadi del 1924 che, in mancanza del campionato mondiale, a quei tempi non ancora creato, era la massima competizione intercontinentale di football allora esistente; l’anno dopo, il Nacional di Montevideo fece appunto questa mitica tournée europea, della durata di circa sei mesi, “la historica gira de 1925”, affrontando, di fronte ad un totale di oltre 800.000 spettatori in 38 partite, storici club europei (tra i quali possiamo citare Barcellona, Deportivo La Coruña, Sporting Lisbona, Porto, Basilea, Rapid Vienna e Genoa), e ottenendo il notevole score di 26 vittorie e sette pareggi; tre anni dopo, nel 1928, il titolo olimpico fu per l’ennesima volta prerogativa dei calciatori uruguagi; e poi, nel ‘30, quando finalmente vennero organizzati i primi campionati mondiali di calcio, furono gli uruguayani, ancora una volta, ad imporre la loro supremazia, alzando al cielo la Coppa Rimet. Probabilmente, è proprio in ragione della sopraccitata vittoria olimpica, del 1924, che nel filmato del 1925 si può vedere una locandina dell’incontro in cui i giocatori del Nacional sono presentati come i “campioni del mondo”.
Inoltre, non va dimenticato che nell’estate del ’23, il Genoa aveva fatto una leggendaria tournée nel Cono Sur de America, affrontando le Selezioni Nazionali di Argentina e Uruguay e ricevendo una calorosissima accoglienza dai liguri di Buenos Aires e Montevideo. Il 19 agosto, a Buenos Aires, il Genoa aveva perso, per due reti a uno, una prima partita contro la formazione ‘All Stars’, del “Combinado Norte”, composta appunto da giocatori della parte settentrionale della città; poi ne aveva vinto una seconda, il 2 settembre, per uno a zero contro la squadra del “Combinado Sur”; ed in seguito aveva ottenuto un pareggio per uno a uno, nel match finale contro la nazionale argentina, giocato davanti ai 30.000 spettatori dello Stadio Barracas, il 9 settembre del ‘23 (secondo altre fonti gli spettatori erano 40.000).
Tra i primi due incontri e l’ultimo, di quelli giocati a Buenos Aires, il viaggio dei rossoblù era proseguito, come previsto, con una deviazione a Montevideo, il 5 settembre, dove si era registrato esattamente lo stesso entusiasmo tra la comunità genovese di questa città sul Rio della Plata. Comunque, per tornare agli aspetti calcistici, la sfida con “La Celeste” era stata ancora più impegnativa di quelle con gli argentini, e finì con la vittoria uruguagia per due reti a uno. E, a detta di un campione come De Vecchi, al triplice fischio finale i giocatori del Genoa avevano potuto finalmente tirare il fiato, estremamente contenti di essere riusciti a contenere le offensive dei loro temuti rivali.
Era questa, dunque, la cornice storica in cui, due anni dopo la tournée sudamericana del Genoa, il Nacional di Montevideo giocò una partita a Marassi, davanti a 22.000 persone che resero omaggio a quella mitica squadra uruguagia. Una squadra avversaria che non solo aveva saputo imporsi con il risultato finale di tre reti a zero, ma che aveva segnato i suoi due primi gol in meno di due minuti. L’evento, all’epoca, fu immortalato in una pellicola, prodotta dalla Pittaluga Film, e quel reportage da allora ha fatto il giro del mondo. Mi sembra, per esempio, che quel filmato sia stato trasmesso dalla televisione uruguayana in una puntata celebrativa dei fasti del Nacional e si può trovare anche nella videocassetta pubblicata nel 1999, in occasione del centenario della squadra di Montevideo. Suppongo che la nuova versione, recuperata recentemente, sia proprio una copia, migliorata nella risoluzione, di quella produzione della Pittaluga Film.
Quando una squadra diventa un misto di storia e leggenda, il suo mito comincia a vivere di vita propria. E così, della narrazione di quella leggenda, diventa quasi impossibile seguirne gli interi sviluppi e la sua diffusione: dico questo perché è possibile che foto, articoli e filmati di quel periodo siano stati commentati in altre trasmissioni e documentari di cui io non sono a conoscenza.
Il discorso relativo ad una squadra che si pone tra mito e leggenda vale per il Nacional di Montevideo. Ma, allo stesso modo, vale anche per il Genoa. Non a caso, per tutti questi anni, le immagini di repertorio di quegli eventi, in cui le vicende di questi due storici club si sono incrociate, hanno viaggiato via etere, via digitale o tramite il web, dal Golfo di Genova al Rio della Plata. E molto probabilmente con il restauro di questo filmato la diffusione mediatica di quell’evento sarà ancora maggiore.
È anche in ragione di questi antichi legami storici che il Genoa ha avuto, e ha ancora, un rapporto di predilezione con l’Argentina e con l’Uruguay. La tournée del Genoa del ‘23, la partita del Nacional a Marassi del ‘25, i reportage della stampa dell’epoca, i filmati di repertorio di allora, l’accoglienza delle comunità di emigrati di quel periodo, gli attuali servizi televisivi dei media latini e quelli che presumibilmente ci saranno in futuro grazie al miglioramento qualitativo di questa pellicola, i club argentini di hinchas del Genoa tuttora esistenti, i siti internet del latino-america, i libri di storia del calcio, come quello di dell’uruguayano Eduardo Galeano: tutto questo è lì a dimostrarlo.
Genova, Aprile 1925, Stadio del Genoa. Davanti a 22.000 spettatori, i giocatori del Nacional di Montevideo fanno il loro ingresso in campo , portando la bandiera tricolore in segno di fratellanza. I giocatori del Genoa contraccambieranno entrando con la bandiera dell’Uruguay.
Laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Studi Post-Laurea, nel 2004 e nel 2005, presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Ginevra, nell’ambito del DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies) e, nel 2017, al St Clare’s College di Oxford (Teacher of English Language and Literature).
Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora per il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone di Ginevra.
Pubblicazioni: “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, Fratelli Frilli Editori, 2004. “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Nuova Editrice Genovese, 2017. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020. Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova” Urbone Publishing, 2020. Coautore di “Imbarco Immediato. Didattica della Lingua Italiana”, Fanalex Publishing, Ginevra, 2021. “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”, Urbone Publishing, 2021. “Il Calcio Anni ’70. Primo Volume 1969-1974”, Urbone Publishing, 2022. «Les Suisses Pionniers du Football Italien», Mimésis Éditions France, 2022. Terza edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2022.
Ha scritto anche numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893.” e “GliEroidelCalcio”.
I suoi libri fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, della Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, dell’Università di Friburgo, della Società Dante Alighieri di Basilea, della Biblioteca dello Sport di Ginevra e della Civica Biblioteca Berio di Genova.
Prossima uscita editoriale: Massimo Prati, «Il Calcio Anni ‘70. Secondo volume, 1975-1977», Urbone Publishing.