Quattrotretre, in occasione dell’anniversario della Liberazione, realizza un articolo su tre calciatori che hanno segnato un’epoca delicata della storia italiana. Ve ne proponiamo un estratto.
[…] Le vicende di Vittorio Staccione, Ferdinando Valletti e Dino Fiorini, calciatori con percorsi eccezionali e differenti, ritornano prepotentemente alla memoria per il 25 aprile
[…] Vittorio Staccione. Manca poco meno di un mese e mezzo alla fine della guerra, il 16 marzo 1945. È il giorno che Vittorio Staccione ha smesso di combattere. […] Lo avevano deportato esattamente un anno prima, poco giorni prima di compiere 40 anni. […] Sul campo di gioco viene notato all’età di 11 anni. È il 1915 e il suo primo osservatore è un personaggio d’eccezione. Il capitano del Torino di allora Enrico Bachmann. L’ingresso delle giovanili dei granata è immediato. […] Con i granata gioca due stagioni e vince lo scudetto (poi revocato) della stagione 1926/27. Si trasferisce a Firenze e diviene, anche qui, uno dei giocatori più apprezzati per il suo temperamento. […] Quando viene arrestato, a seguito degli scioperi del 1944, il commissario gli dà l’occasione di tornare a casa dopo l’arresto e dopo averlo avvisato che sarebbe stato deportato in Germania.
[…] Ferdinando Valletti. Era uno dei centrocampisti più promettenti della sua generazione. Non era soltanto un uomo di fatica ma aveva anche un’ottima tecnica di base. Poi la Seconda guerra mondiale ha cambiato tutto, assegnando a Ferdinando Valletti un’altra storia. Non più da giocatore ma da deportato. Ma andiamo per ordine e torniamo al principio: 5 aprile 1921. […] Nel Milan rimane tre anni (dal 1941 al 1944), gioca qualche amichevole ma non esordisce mai ufficialmente. Sono due gli ostacoli che si frappongono tra Valletti e il sogno di diventare un calciatore a tutti gli effetti: prima un fastidioso infortunio al menisco (un incidente che, al tempo, poteva anche decretare la fine della carriera di un giocatore) e poi una spia. […] Dopo la guerra c’è voglia di dimenticare e di tornare alla normalità di un tempo. Gli viene conferito il titolo di “Partigiano combattente”, riprende il suo lavoro all’Alfa Romeo ma non racconta la sua avventura orribile.
[…] Dino Fiorini. Non solo giocatori-partigiani. Ci sono storie anche di calciatori che si schierarono dall’altra parte dopo l’8 settembre 1943. Quella della Repubblica Sociale Italiana. È il caso di Dino Fiorini, milite scelto della Guardia Nazionale Repubblicana durante il periodo della guerra civile italiana (1943-1945) ma, soprattutto, uno dei giocatori simbolo del Bologna che “tremare il mondo fa” degli anni Trenta. Una squadra che trionfa in Italia e in Europa, allenata da Arpad Weisz e di cui Fiorini è un perno fondamentale. […] L’11 giugno 1933 debutta con la maglia dei rossoblù: 3-3 contro la Pro Patria. Non ha ancora 18 anni. Due anni di apprendistato dietro all’esperto Eraldo e poi il posto da titolare come terzino. È la stagione 1935/36 e Fiorini vince subito lo scudetto. Esito ripetuto anche l’anno dopo. Un bis d’autore di cui Fiorini è uno dei pezzi pregiati. Non è solo un terzino, è molto di più. La sua duttilità tecnica e tattica era unica per il tempo. […] Fiorini è uno dei protagonisti del trionfo del Bologna nella Mitropa Cup 1934 e del Torneo dell’Esposizione di Parigi del 1937. In tutto 187 presenze con il rossoblù e 6 reti. Un contributo profondo nella storia bolognese. Un giocatore che ancora oggi ha un posto di rilievo.
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(QUATTROTRETRE.IT di Giacomo Corsetti)