GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)
In tempi di calcio televisivo e di scommesse sportive, andare a ritroso nel tempo alla ricerca delle date emblematiche nel cambiamento mediatico risulta essere un lavoro certosino. Oggi il pallone si è trasformato in uno spettacolo accessibile a tutti, a qualsiasi ora, in qualsiasi lingua. Quasi mezzo secolo fa, però, lo scenario era completamento differente.
Negli anni ’70 l’unico riferimento mediatico era rappresentato dalle trasmissioni radiofoniche di marca Rai, condotte con sapienza e tempismo dalla squadra guidata da Ameri e Ciotti. La televisione ci era arrivata in punta di piedi, instaurandosi nel sistema calcio grazie alla Domenica Sportiva.
Nel Febbraio del 1977, però, la svolta epocale arriva grazie ad una partita tra Genoa e Torino, la cui sintesi sarà la prima trasmessa a colori nella storia dell’emittente nazionale. Un 1 a 1 firmato Arcoleo e Pulici.
Quel processo di innovazione era iniziato per l’Italia il 1° Febbraio di quell’anno, con l’introduzione del colore prevista dal piano nazionale, dopo lo stallo causato dalla diatriba politica che si era instaurata all’inizio del decennio.
In questo piano di sviluppo bisognava includere anche il calcio e allora ecco che si decise di trasmettere il resoconto di una delle partite previste dalla 15esima d’andata. Si dice che la scelta cadde sul Genoa per via del colore accesso delle maglie dei liguri, che si prestava perfettamente all’esperimento. Nando Martellini, commentatore di punta dell’emittente nazionale, avrebbe dovuto essere il testimone del cambiamento ma, per via di una sua indisponibilità, dovette cedere il microfono al collega Giorgio Martino.
Di quell’incontro, purtroppo, non rimangono documenti visivi nelle teche della Rai. La prima disponibile di quel periodo e di quell’evoluzione visiva è una Lazio – Torino del 1° Maggio.
Al termine di quell’incontro del 6 Febbraio, La Gazzetta dello Sport raccolse i primi commenti a caldo dei calciatori. Pruzzo ebbe a dire:
“Qualcosa di più bello di un film. Anche se la partita la conosci già perché l’hai giocata, aspetti sempre di trovare una sorpresa. In bianco e nero non è così. Credo che il calcio possa avere soltanto dei vantaggi”.