GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia) – “Eraldo, passamela indietro”. Il racconto del gol impossibile inizia proprio dalle parole di Eraldo Pecci, uno dei protagonisti di quel Napoli della stagione ’85/’86.
E’ il 3 Novembre del 1985 e la città partenopea è invasa da un temporale che rende il campo del San Paolo quasi impraticabile; sugli spalti non c’è più un posto disponibile, con biglietti che arrivano a costare anche 180 mila lire, una cifra enorme per l’epoca. Il Napoli di Maradona affronta la Juventus di Trapattoni e Platini, una squadra fortissima capace di dettare legge in Italia e in Europa. Giampiero Galeazzi, in un pre partita tipicamente anni ’80, intervista nel sottopassaggio i due campionissimi, animati da stati d’animo differenti e da stima reciproca. Il francese è molto più rilassato, l’argentino è teso. Diego ha voglia di dimostrare chi sia il più forte, nell’anno che conduce al Mondiale messicano.
La squadra di Bianchi inizia quell’incontro con maturità, coprendo ogni spazio disponibile e costringendo i torinesi sulla difensiva. Bertoni e Giordano provano a scardinare il muro trapattoniano, ma riescono ad impensierire Tacconi soltanto su una punizione sporca, intercettata sul primo palo dal Pibe di Vila Fiorito. Si va negli spogliatoi con il risultato di 0-0. Nella ripresa sale in cattedra Diego con qualche giocata fermata dall’estremo juventino e dalla durezza di Scirea e compagni. Proprio il leggendario libero della Juventus, al minuto ’70, sarà il protagonista involontario del gol più difficile ed impossibile della storia del calcio.
Su un lancio da centrocampo, Bertoni stoppa in area col petto e viene anticipato a gamba tesa dal numero 6 bianconero. Redini fischia una inusuale punizione a due in area. Tra Diego e Tacconi ci sono poco più di 11 metri e una barriera di campionissimi. Eraldo Pecci, chiamato ad appoggiare con la suola, capisce che il pallone non passerà mai. Le leggi della fisica non lo consentirebbero. Maradona però è testardo, vuole tirare in porta: “Tanto gli faccio gol lo stesso”. Il genio capisce che può scrivere la storia. Il pallone arriva e il 10 lo tocca con un sinistro che compie una strana torsione, facendolo passare sulle teste dei difensori juventini.
Tacconi si tufferà invano verso quella sfera. Finirà con la testa quasi contro il montante, impigliato nella rete del San Paolo.
Diego Armando Maradona, quel 3 Novembre del 1985, segnerà il gol “più impossibile” della storia del calcio.