Mediapolitika ripercorre la storia di Maurizio Montesi. Ecco un estratto.
[…] Questa è la controversa storia di Maurizio Montesi.
[…] Maurizio Montesi nasce a Roma il 26 luglio 1957 e qualcuno dice che sia diventato calciatore per caso, dato che di doti tecniche ne aveva poche e voglia di seguir le regole ancora meno. […] Montesi cresce nel settore giovanile della Lazio, proprio negli anni che porteranno i biancocelesti allo storico e per certi versi inatteso scudetto del 1974, quello di Pulici, di capitan Wilson, di Chinaglia e Re Cecconi, ma soprattutto del “maestro” Tommaso Maestrelli, papà acquisito ed allenatore di un gruppo unico e a tratti controverso. […] un giorno lo riprendono per qualcosa non fatta nel verso giusto, lui chiede conto e si sente rispondere “l’ha deciso Pino Wilson“. A Montesi non va giù che lì in mezzo o si fa come vuole il capitano o non si fa. Tutto ciò, Montesi lo racconterà dopo, quando ormai ha appeso gli scarpini al chiodo a neanche 30 anni. Fatto sta che la Lazio, ancor prima di farlo debuttare in prima squadra, lo cede in prestito in serie B all’Avellino nel 1977. In Irpinia, il centrocampista romano si distingue per le sue doti di gran lottatore in campo, ma anche per la sua dichiarata fede politica tutta rivolta a sinistra e per nulla celata, come dimostrano svariate interviste rilasciate senza peli sulla lingua a giornali come Lotta Continua a cui dichiara che lui è vicino al popolo, che odia lo status di divo e che quando i tifosi gli chiedono foto ed autografi lui risponde di andare a studiare e di aiutare chi è in difficoltà, facendo pure riferimento alle difficili condizioni sociali dell’Irpinia di fine anni settanta.
[…] Da Avellino, in pratica, lo cacciano o forse si fa cacciare lui, costretto a tornare a Roma dove per qualche mese dorme nella casa di famiglia, prima di essere nuovamente accolto dalla Lazio che finalmente lo fa debuttare in prima squadra. L’allenatore Roberto Lovati prova a capirlo. […] E’ passato solo un mese dal dannato Milan-Lazio del 6 gennaio 1980 che diventerà la partita chiave dello scandalo scommesse: Montesi sa dell’accordo, ma ne rifiuta l’idea, così si fa sostituire a pochi minuti dall’inizio della partita inventandosi un acciacco fisico quando ormai l’arbitro ha già in mano la distinta con le formazioni.
[…] Montesi dice addio al calcio a soli 26 anni, addio a quel mondo che, in fondo, non ha mai neanche completamente amato e che anzi lo ha quasi subito bollato come diverso. […] Maurizio Montesi è stato considerato il rivoluzionario del calcio, anche se lui ha sempre odiato tale definizione, ritenendosi semplicemente uno che agiva di istinto e anima, esattamente come faceva in campo.
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(MEDIAPOLITIKA.COM di Marco Milan)