GLIEROIDELCALCIO.COM (Francesco Quattrone) – Disputa il suo primo campionato di Serie A nella stagione 1936-37. Alla presidenza ci sono Fontana e Della Santina, che affidano la panchina all’ungherese Ernest Erbstein. Nelle file rossonere militano grandi giocatori come Olivieri, Perduca, Andreoli. Persia e Vojak. Ottimo piazzamento per una matricola, settimo posto insieme all’Ambrosiana-Inter frutto di 9 vittorie e 13 pareggi. Nella stagione successiva si riparte con Erbestein sulla panchina, poi sostituito da Vojak e poi da Umberto Caligaris. Qualche nuovo inserimento nella squadra. Fa dei pareggi interni con l’Ambrosiana, la Juventus, il Milan. Sempre in casa batte la Roma, l’Atalanta, la Fiorentina, il Bari e la Triestina. Il 14° posto ottenuto le evita la retrocessione. Nell’anno 1938-39 disputa il suo terzo campionato in A con Bonino in panchina. Nell’esordio casalingo batte la Juventus per 1 a 0 con questa formazione: Tavoletta, Tabor, Oasi, Alimonti, Turchi, Dossena, Rosellini, Colli, Pomponi, Stella, Grigna, marcatore Rosellini. Con i 24 punti conquistati non bastano per evitare la retrocessione. Dopo una lunga assenza in A fa ritorno nel 1947-48. C’è ancora Fontana alla presidenza, la panchina ospita l’ungherese Arpad Lajos, poi Cappellini e Cargnelli. Era il campionato a 21 squadre. L’esordio casalingo non è di quelli buoni, perde con il Genoa per 3 a 0. Da ricordare la vittoria esterna a S. Siro contro il Milan per 2 a 1. Sulle 40 partite disputate ottiene 12 vittorie, 12 pareggi e 16 sconfitte. C’è la salvezza.
Nella stagione 1948-49 la panchina rossonera viene affidata a Gipo Viani, buona la partenza, vince le due partite casalinghe contro Triestina e Modena. In porta c’è Gianni Viola, ci sono anche gli stranieri Nay, Toth e Fabian. Un degno 8° posto. Si affronta anche il campionato 1949-50. Sulla panchina prima Barbieri poi rimpiazzato da Allasio. Da ricordare la vittoria a Torino contro la Juventus per 2 a 1. Fra i rossoneri c’è Ferruccio Valcareggi e l’ungherese Kincses cannoniere della squadra con 19 reti. Altra salvezza lasciandosi alle spalle Novara, Roma, Bari e Venezia. Ancora con Fontana e Della Santina la Lucchese affronta il campionato 1950-51. Sulla panchina Sarosi, poi Fiorentini ed ancora Sarosi. In porta c’è un grande Bepi Moro, il danese Colberg, l’ungherese Mayer cannoniere della squadra con 13 reti. Con 11 vittorie, 8 pareggi e 19 sconfitte, la Lucchese si salva ancora. Ed eccoci all’ultimo campionato della squadra toscana in Serie A. Stagione 1951-52. Alla presidenza c’è Umberto Paradossi, che affida la panchina prima a Luigi Ferrero poi a Piero Andreoli. Vince l’esordio casalingo allo stadio ‘’Porta Elisa’’ contro l’Atalanta per 2 a 0. De Fazio e Greco con le loro 38 presenze sono i giocatori più rappresentativi. Il danese Franse con le sue 12 reti è il cannoniere della squadra. Le 11 vittorie, i 10 pareggio e 17 sconfitte non bastano per evitare la retrocessione.
Oggi la Lucchese milita in Serie C.
IN COLLABORAZIONE con Santo Quattrone