GLIEROIDELCALCIO.COM – Riprendiamo i nostri appuntamenti derivanti dalla collaborazione con FOOTBALLANDTHEFIRSTWORLDWAR.ORG. Oggi vi parleremo di un uomo in primis, un soldato, un eroe e un calciatore: vi raccontiamo la storia di Leigh Richmond Roose.
Erudito. Portiere. Playboy. Intrattenitore. Medico. Soldato. Eroe. Leigh Richmond Roose è stato molte cose per molte persone nel corso dei suoi 38 anni. Ucciso il 7 ottobre 1916 durante la battaglia della Somme, questo orgoglioso gallese era ovviamente solo uno dei milioni di morti tra il 1914 e il 1918.
Nato nel 1877 nel villaggio di Holt vicino a Wrexham, Leigh era la cosa più rara: un calciatore della classe media. A seguito della morte della madre per cancro, quando aveva solo due anni, fu cresciuto dal padre, un pastore presbiteriano. Frequentò una scuola privata (dove ebbe come insegnate, tra gli altri, H. G. Wells, uno dei padri del genere narrativo e molto famoso all’epoca) prima di passare all’Università di Aberystwyth dove studiò scienze e giocò con l’Aberystwyth Town Football Club per cinque stagioni vincendo una Coppa del Galles nel 1900 ai danni del Druids.
I suoi piani erano quelli di diventare medico e per questo si trasferì a Londra dove lavorò come assistente al Kings College Hospital e dove venne contattato dallo Stoke City che aveva notato questo gallese anticonformista che stava rivoluzionando con il suo stile il ruolo di portiere.
E così, sospesi gli studi universitari, Leigh si accingeva a diventare non solo il più grande portiere della sua epoca, ma anche uno dei volti sportivi più riconoscibili dell’intero paese. Giocò per lo Stoke (due periodi separati), Everton, Sunderland, Aston Villa, Arsenal e Galles prima di ritirarsi dal calcio di prima classe nel 1912, rifiutandosi di diventare professionista e rimanendo un dilettante per tutta la sua carriera, nonostante si fece pagare profumatamente dai suoi club.
Il grande merito che ha avuto Roose è senz’altro quello di aver dato, con il suo carisma, lustro e prestigio al ruolo di portiere, in un’epoca dove questo ruolo non era ritenuto “all’altezza”.
Prima del suo arrivo sulla scena i portieri erano vittime di bullismo e intimidazioni fisiche.
Leigh è stato il primo portiere a uscire dalla sua area di rigore contrastando gli attacchi avversari e abbattendo i centravanti come birilli e addirittura persino avanzando con la palla in mano fino alla linea di metà campo ogni volta che si presentava l’occasione. Fino al 1912, infatti, i portieri erano autorizzati a far rimbalzare la palla “in stile basket” fino alla linea di metà campo su un campo di calcio prima di rilasciarla. Pochi, a parte Leigh, lo hanno fatto per paura di perdere la palla lontano dalla loro area. Pare che, proprio per causa sua, la Football Association (a cui Leigh non era mai piaciuto) vietò ai portieri di gestire la palla al di fuori dell’area di rigore.
Fuori dal campo Leigh ebbe altrettanto successo, soprattutto con il pubblico femminile. Alto, di bell’aspetto, atletico, educato, divertente, caratteristiche queste che lo portarono sino alla frequentazione della star del Music Hall, Marie Lloyd. In rispetto però al suo personaggio non si sposò mai.
Quando scoppiò la prima guerra mondiale, Leigh si unì come volontario al Royal Army Medical Corps con l’intenzione di mettere al servizio dell’esercito le sue conoscenze mediche. Servì in Francia e a Gallipoli prima di tornare nella sua Londra adottiva nel 1916 e unirsi al 9° Royal Fusiliers come soldato e venendo registrato erroneamente come “L Rouse” invece di “L Roose”.
In Francia vinse una medaglia militare per le sue eroiche azioni durante la battaglia e fu ucciso durante un attacco alleato alle linee tedesche vicino al villaggio di Gueudecourt. Il suo corpo non venne mai ritrovato.
Il suo nome è riportato oggi sul Thiepval Memorial nel nord della Francia, un monumento ai 72.000 soldati britannici e sudafricani senza tomba conosciuta. Purtroppo però il nome registrato sul Memoriale è rimasto L. Rouse e, nonostante le continue richieste della famiglia, il Commonwealth War Graves Commission si è sempre rifiutato di correggere l’errore che avrebbe rappresentato il giusto riconoscimento ad un uomo che ha dato la vita per il suo Paese.
La campagna per correggere questo errore continua ancora oggi.
A quali calciatori moderni si potrebbe paragonare Leigh Roose? Beh, c’è un po’ di George Best, David Beckham e Peter Schmeichel. Immagina un Paul Gascoigne con un’istruzione universitaria ed avrai allora la giusta idea della forza ultra-talentuosa, anche se occasionalmente esasperante, rappresentata da Leigh Roose.
Di Spencer Vignes
Autore di ‘ Lost In France – The Remarkable Life & Death ofLeigh Richmond Roose, Football’s First Playboy’
* Spencer tiene regolarmente conferenze a club, società e scuole sulla vita e la morte durante la prima guerra mondiale di Leigh Roose. Per ulteriori informazioni – o per ordinare una copia della sua biografia su Leigh –inviare una mail al seguente indirizzo spencervignes@hotmail.com