GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – Per la rubrica “Libri” abbiamo raggiunto e intervistato Vincenzo Paliotto, autore del libro “C’era una volta la Coppa delle Coppe”, edito da Urbone Publishing.
E’ un racconto di calcio intriso di nostalgia e di pagine di storia memorabili ed epiche. Del resto, non poteva essere diversamente questo libro dedicato alla Coppa delle Coppe. Un torneo defunto, fatto scomparire dai dirigenti della UEFA, ma che racconta un calcio che non c’è più, che piaceva tanto, quasi più di ogni altra cosa. Ritornerà? Sarà impossibile, o quasi, in un calcio moderno e televisivo, che nega il passato e – con esso – anche la Coppa delle Coppe. Che però vive nei ricordi, tra cui anche vanno annoverate queste pagine. Vittorie, protagonisti attesi o meno, eliminazioni talvolta logiche e altre volte imprevedibili. Club blasonati mescolati a squadre pure di serie inferiori, col perenne desiderio di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Tutti, club favoriti o gli outsider, accomunati da un unico sogno: le grandi notte europee.
Un triplo appuntamento, oggi l’intervista all’autore e nei prossimi appuntamenti due estratti del libro.
Si ringrazia la casa editrice Urbone Publishing per l’opportunità.
Buona lettura.
Il team de GliEroidelCalcio.com
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di Federico Baranello
“Pronto Vincenzo … ciao … ma che bella la copertina del tuo nuovo libro, semplice, dal sapore vintage … come la Coppa delle Coppe …” …
“Si in effetti la copertina è vintage in quanto parliamo di una manifestazione che purtroppo vintage lo è. Chi decide per il calcio ha deciso tempo addietro che questa manifestazione non doveva più esistere. Un vero peccato per il calcio e per i tifosi” …
Inizia così la conversazione tra me e Vincenzo, che non conoscevo prima, ma il colloquio è confidenziale sin da subito… tra amanti di un calcio che non c’è più …
“Ho intrapreso da oltre dieci anni la mia sfida nel ruolo di football writer con qualche successo e pure qualche amarezza”, prosegue il nostro nuovo amico, “Mi auguro di avere un pubblico sempre più numeroso ed appassionato. Scrivo di calcio e mi piacerebbe scrivere anche di altro …”.
Come è nata l’idea di scrivere un libro come questo …
L’idea è nata per la voglia ed il desiderio di rivisitare questo torneo, che ha sempre riservato molte sorprese e soprattutto ha sempre esercitato un fascino particolare. Infatti, soltanto in Coppa delle Coppe, ad esempio, potevano arrivare a giocare squadre di seconda divisione, se non di terza addirittura. E questo conferiva al torneo un fascino unico ed incredibile. Pensiamo in tal caso al Cardiff City o all’Atalanta, che pur giocando in cadetteria, si spinsero fino alle semifinali del torneo. O al Nimes, ad esempio, che partecipava alla Coppa delle Coppe ma che giocava nella terza divisione francese. Così come capitò al Lechia Danzica, che affrontò la Juventus giocando in terza serie. Ma poi ci sono tanti altri motivi: il fatto di veder primeggiare squadre come il Malines o l’Aberdeen oppure di vedere ai massimi livelli le squadre dell’est: Slovan Bratislava, Gornik Zabrze, Dynamo Mosca, Magdeburgo, Carl Zeiss Jena, Dynamo Kiev e Dinamo Tblisi in testa e tante altre ancora.
Perché questo torneo non esiste più?
Non esiste più perché è stato sacrificato sull’altare del calcio moderno per potenziare soltanto la Champions e niente più. Un delitto che fa comodo soltanto ai grandi, ma che non fa bene al calcio. La speranza di rivedere la Coppa delle Coppe penso che al momento non sia concreta. Nel momento in cui i dirigenti dell’UEFA ne hanno deciso la soppressione credo che abbiamo fatto uno degli errori più grossi in assoluto. Una gerarchia delle coppe europee che non si doveva intaccare.
Quale il metodo utilizzato per la narrazione …
Ho inteso utilizzare un metodo vario ed aperto con molte sezioni e molte curiosità. Non soltanto il racconto dei vincitori, ma anche le imprese più clamorose ed il racconto di un’epoca. Interessanti secondo me sia lo spazio dedicato ai giant-killing che quello delle grandi rimonte. Così come lo spazio riservato alle squadre meno note sulla carta, ma estremamente affascinanti.
Vincenzo con la sua “creatura”
Quanta ricerca c’è in un libro come questo …
La ricerca è tutto o quasi in un libro come questo, in quanto attraversa la nostra memoria e quella del calcio. Il libro non si limita al racconto in sé stesso della manifestazione, ma anche le varie articolazioni di come alcune squadre sono arrivate al successo ed altre no. Gli aneddoti, gli spunti storici legati non solamente al mondo del calcio sono la parte trainante di questo libro. È un po’ un’impostazione che da sempre cerco di conferire ai miei libri nel bene o nel male. Cioè che possono piacere oppure sono oggetto di critiche.
Quali misteri svela il libro…
Qualcosa di misterioso ci sta per forza di cose nel racconto riservato alle squadre dell’est senza dubbio. Affascinante in questo caso è lo spazio riservato alle imprese dell’Anderlecht, del Barcellona ed anche delle squadre italiane.
Questo libro che “Cosa” è per te, cosa rappresenta…
Rappresenta la continuazione del mio percorso nella letteratura sportiva. Un ruolo di football writer alla ricerca di nuovi spunti e nuovi temi. Nella speranza che il libro il suo successo ovviamente lo abbia.
Perché andrebbe letto…
Perché racconta (lo spero) tante cose di calcio che potrebbero a tutti noi piacere. Un calcio vintage ma senza dubbio bello. Ovviamente un grande spazio nel racconto è riservato a tutte le squadre italiane che hanno partecipato al torneo, sia per chi ha vinto e sia per chi non ha vinto: Milan, Juventus, Sampdoria, Parma, Fiorentina, Lazio, Napoli, Atalanta, Vicenza, Roma, Torino, Inter, Bologna, e persino a chi quasi quasi stava riuscendo a parteciparvi Catanzaro e Palermo su tutte.