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Libri: “Football Nostalgia Novanta”. Igor Protti

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – Per la rubrica “Libri” abbiamo raggiunto e intervistato Riccardo Cavassi e Marco Tarek Tailamun, autori del libro “Football Nostalgia Novanta”, edito da Ultra Edizioni.  

Riccardo e Marco sono i fondatori di Football Nostalgia Novanta, una delle storiche pagine Facebook con cui compiere un viaggio nei meandri di una decade magica ed irripetibile. Nel libro, i due amici, presentano una fantasiosa playlist di personaggi e aneddoti unica nel suo genere, tratteggiata con passione, maleducazione e irriverenza. Un viaggio nel tempo tra le meraviglie di un decennio indimenticabile, nel quale soubrette poco vestite e presidenti miliardari fanno da cornice a un universo di campioni stellari e fenomeni parastatali, portieroni, terzinacci, gol leggendari e imprese titaniche.

Oggi un estratto del loro libro in cui i nostri amici, allo loro irriverente maniera, raccontano Igor Protti

Si ringrazia la casa editrice Ultra Edizioni per l’opportunità.

Buona lettura.

Il team de GliEroidelCalcio.com

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Igor Protti da Rimini: fisico da hobbit, schiena curva, gambe corte, capello fango misto Gomgel, pizzetto da pregiudicato. Uno che se lo incroci per strada gli metti un eurino in mano e gli dici Buon Natale, uno che se lo vedi alle poste pensi che stia per tirare fuori un collant e una beretta. Uno che sotto le docce non lo vedevi mai, lurido e marcio più di un posacenere usato. Sguardo di chi non capisce mai fino in fondo quello che gli stai dicendo, ma che punta sempre all’orizzonte, oltre le ginocchiate di Ayala, oltre le gomitate di Petruzzi, oltre le uscite assassine di Pagliuca.

Un destino da piadinaro sovvertito con l’istinto di un killer dell’area. Una forza di volontà più forte di quella stronzissima madre natura che lo ha partorito nano in mezzo ai giganti, lasciandogli però quella furia addosso che ti viene solo dopo anni di fame, di calci in culo e di disperazione.

Divenne capocannoniere scavalcando panzer del calibro di Batistuta, pantere dei cento metri come Weah, teutoni bionici come Bierhoff, pilastri della Nazionale italiana tra cui Signori, Chiesa, Ravanelli e Casiraghi.

Alle sue spalle una squadra di reietti, retrocessa in serie B nonostante le sue ventiquattro prodezze in campionato. Lui comunque faceva far bella figura a tutti, cani e porci: scaraventava in rete i cross sbilenchi di Gautieri, tramutava in assist i lisci di Guerrero, ruggiva come un Booster ogni volta che Ingesson recuperava il pallone con una tenaglia non fischiata.

Una carriera infinita, passata a collezionare tante magliette e poche soddisfazioni, in cui l’unica vera costante sono stati i gol. A grappoli, perché quello era il suo mestiere. Igor Protti da Rimini: figlio di un calcio minore, emblema del goleador di provincia. Eroe del Popolo.

 

Estratto da “Football nostalgia novanta” di Riccardo Cavassi e Marco Tarek Tailamun, Ultra edizioni.

© 2020 Lit edizioni s.a.s. per gentile concessione

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