Libri

Libri: “La Regia di Pippo”. Intervista all’autore Antonello Cattani

Published

on

GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – Per la rubrica “Libri” abbiamo raggiunto e intervistato Antonello Cattani, autore del libro “La Regia di Pippo”, edito da Urbone Publishing.

Antonello, classe ’66, è nato e vive in provincia di Reggio Emilia. Da quasi cinquant’anni la sua anima calcistica è divisa tra la via Emilia e le Highlands. Tifa per la Reggiana e per la nazionale della Scozia, per la quale ha pubblicato per Urbone Publishing due libri: “Ti amerei anche se vincessi, confessioni di un tifoso scozzese” (2018) e “La traversa spezzata” (2020). Quasi tutti i giorni per recarsi al lavoro passa davanti al vecchio stadio Mirabello, dove sono raffigurati alcuni dei protagonisti di quella Reggiana di Marchioro, o meglio della “Regia di Pippo”.

Il libro ce lo facciamo raccontare dall’autore attraverso alcune domande.

Un triplo appuntamento per noi: oggi l’intervista e nelle prossime settimane due estratti del libro.

Si ringrazia la casa editrice Urbone Publishing per l’opportunità.

Buona lettura.

Il team de GliEroidelCalcio.com

—————-

Antonello, partiamo dal titolo, è molto curioso … si può interpretare …

Si può leggere in due modi: regia in senso cinematografico, visto che Marchioro ha sempre diretto come un regista le sue squadre, andando per la sua strada aldilà delle critiche. Dal Cesena all’olandese alla delusione Milan, dove probabilmente era troppo avanti per quei tempi, al miracolo di Como, dove per la prima volta portò la squadra dalla C alla A in tre anni. Regia, senza l’accento sulla “i” è l’appellativo con il quale a Reggio chiamiamo la nostra squadra, la Reggiana. E qui Pippo ha compiuto il suo capolavoro, rimanendo per sei anni e portando la squadra dalla C alla A

L’autore Antonello Cattani

Cosa trova il lettore in questo tuo nuovo lavoro …

Tanta passione e sentimento, come nei miei libri precedenti. Traspare un grande affetto verso la persona prima che per il protagonista. Da tifoso è scritto di parte e non potrebbe essere altrimenti, di certo sarà un libro apprezzato da chi, come me, ha nostalgia di un calcio passato, con gli stadi in legno e senza seggiolini, forse più lento ma più tecnico rispetto a quello di oggi e dove le formazioni delle squadre le ricordavi ancora a memoria

Un quadro storico … come si inserisce la storia di Marchioro nella storia della Reggiana …

Marchioro è arrivato a Reggio dopo diversi anni di serie C e con una nuova compagine societaria che rispecchiava il sistema cooperativo reggiano. Non ebbe la pressione di portare subito la Reggiana in B, ma vi riuscì al primo colpo, con una squadra sulla carta forse più debole rispetto a quella degli anni precedenti. Si capiva che si poteva iniziare un grande ciclo e grazie alla lungimiranza della società che non lo mise mai in discussione, nonostante qualche delusione per alcuni campionati di B che sembravano vinti, al quarto tentativo riuscì dove nessuno mai era riuscito: portare la Reggiana in serie A. Ma l’impresa più grande fu mantenere la massima serie al termine di un campionato (1993-94) dove la squadra subì l’inimmaginabile dal punto di vista dei torti arbitrali, e della sfortuna (pensiamo a Futre,infortunatosi gravemente alla prima partita e mai più recuperato pienamente)

Quale il metodo utilizzato per la narrazione…

Ho seguito il metodo del mio primo libro (Ti amerei anche se vincessi, confessioni di un tifoso scozzese) cioè narrazione in prima persona, con emozioni e ricordi, nella parte dedicata agli anni di Reggio che ho vissuto sugli spalti, molte citazioni prese dai quotidiani dell’epoca. La novità è stata la partecipazione di diversi ex granata che hanno raccontato aneddoti personali sul periodo vissuto a Reggio con Pippo

Quanta ricerca c’è in un libro come questo …

Parecchia, pur avendo un’ottima memoria storica ho passato molte ore nell’archivio della biblioteca Panizzi di Reggio per consultare i quotidiani locali dell’epoca. Prezioso è stato l’aiuto del più grande collezionista di materiale calcistico al mondo, ovvero Gianfilippo Riontino, che mi ha fornito il materiale dell’anno passato da Marchioro al Milan

Quali misteri svela il libro…

Perché Marchioro faceva giocare Rivera con il numero 7, perché andò via da Como dopo la prima promozione in serie A, perché non andava d’accordo nella Reggiana con il miglior giocatore (dopo Futre) di quella squadra, ovvero Michele Padovano. Ma soprattutto rivela come un allenatore possa essere ancora amato in modo viscerale dai sui ex giocatori a trent’anni di distanza. Per alcuni è come un padre

Che “Cosa” è questo libro per te, cosa rappresenta…

La mia fede calcistica è divisa in due: Scozia e Reggiana. Sulla prima ho scritto due libri, mancava l’altra anima e quel periodo, che ho avuto la fortuna di vivere nel pieno della mia giovinezza è stato il più bello e intenso della mia vita dal punto di vista calcistico. Due promozioni, una salvezza storica … Anche per me posso dire che Marchioro è stato quasi un padre

L’allenatore Marchioro e il “suo” libro

Perché andrebbe letto…

Perché aldilà della fede calcistica è un racconto molto dettagliato della carriera di un grande allenatore, c’è molta passione e sentimento ed è lo spaccato di un periodo calcistico che va da metà anni ’70 a metà anni ’90, il periodo più bello del calcio, prima che arrivassero pay-tv, nomi sulle maglie, legge Bosman etc.

Concludo dicendo che mi ha fatto molto piacere condividere i ricordi dei giocatori di quel tempo, da Facciolo a Silenzi, da Morello a Esposito, da D’Adderio a De Agostini… è stato veramente come chiacchierare al bar all’insegna del “ti ricordi quella volta che…” Tutti non finivano di raccontare aneddoti e storie, grondanti di Affetto per Marchioro. Credo che questa sia la parte più bella del libro. Ma la soddisfazione più grande è stata la commozione di Pippo (me lo ha raccontato la figlia) quando ha ricevuto la copia che gli ho spedito, con la mia dedica: Grazie Mister, grazie di tutto!

Grazie Antonello

Vai qui se vuoi acquistare il libro

 

più letti

Exit mobile version