GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati) – Per la rubrica “Libri” abbiamo raggiunto e intervistato Pierluigi Larotonda, autore del libro “Nazionali senza filtro”, illustrazioni di Luca Lucherini e edito da Freccia d’Oro.
Cosa hanno in comune Beniamino Vignola e Gigi Piras? Franco Cresci e Luciano Castellini? Massimo Palanca ed Evaristo Beccalossi? Tutto e niente. Hanno militato in serie A, fatto innamorare i tifosi, costruito storie e rapporti veri che resistono all’usura del tempo. Carriere tali da spalancar loro le porte della Nazionale. Eppure per le loro figurine sono rimaste azzurrabili e non azzurre. Non è scattato il feeling, hanno fatto scelte impopolari, non piacevano ai C.T. o chissà quale altro cavolo di motivo. Soddisfazioni e trofei nei club, ma la Nazionale no. Di questa categoria si occupa l’autore che riserva ad ognuno dei presenti una carezza, fornisce un alibi. “Nazionali senza filtro” è proprio così, un ritratto di uomini prima che di calciatori. Di uomini e di scelte. Ogni pagina merita una riflessione, ogni nome una domanda. Perché il taciturno Agostino Di Bartolomei è rimasto fuori dal giro azzurro? Perché Roberto Pruzzo, capo-cannoniere, ha saltato la spedizione in Spagna e Messico? E le bandiere? Forse Franco Cresci troppo legato a Bologna, forse Gigi Piras ha pagato l’esser venuto dopo Riva?
Insomma… storie da non perdere …
Si ringrazia la casa editrice Freccia d’Oroper l’opportunità.
Buona lettura.
Il team de GliEroidelCalcio.com
———————–
Gianfranco Bedin ha fatto la storia dell’Inter anni sessanta, il periodo glorioso delle Coppe dei Campioni e delle Coppe Intercontinentali. Giocatore impeccabile sia in difesa che in centrocampo, calciatore di spessore, di forza e di coraggio. Non c’è niente da fare, qualcuno sul prato la croce la deve portare e Bedin era uno di quelli che la trascinava bene e volentieri.
Perché questo mediano dall’ottima visione di gioco è stata una leggenda del calcio, un fenomenale portatore d’acqua. Del resto l’Inter ha avuto sempre grandi mediani, è sufficiente citare Gabriele Oriali. Non mancava di realizzare reti, Bedin, e costruire il gioco fino a raggiungere la porta avversaria. Con i nerazzurri vinse da protagonista la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale nell’anno 1965. Un vero peccato quella mancata convocazione con gli azzurri per l’Europeo 1968.