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Libri: “Un Capitano, c’è solo un Capitano” – Roberto Mancini

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GLIEROIDELCALCIO.COM – Per la rubrica “Libri” abbiamo raggiunto e intervistato Michele Grilli, autore del libro “Un Capitano, c’è solo un Capitano”, edito da URBONE Publishing.

Nel libro 20 storie di 20 capitani, con almeno 200 presenze con la stessa maglia, non tutti ugualmente noti al grande pubblico, ma ognuno simbolo e mito nella squadra e nella città in cui ha militato. Storie belle, alcune in crescendo con vere e proprie apoteosi, altre tristi e malinconiche con addii improvvisi, senza alcuna riconoscenza da parte delle società di appartenenza, ed altre infine, accomunate da tragici destini. Una maglia che non è stata solo indossata, ma che col passare del tempo si è “appiccicata” sulla pelle, rimanendone tatuata anche dopo aver appeso le scarpette al chiodo. Attraverso la loro storia, fatta anche di aneddoti, statistiche e curiosità, ho ripercorso il cammino che ha reso i “nostri” capitani così grandi ed indimenticati dopo tanti, tanti anni. Personaggi simbolo di un calcio che non c’è più.

Un triplo appuntamento, l’intervista e due estratti del libro, oggi il primo!!!

Si ringrazia la casa editrice URBONE Publishing per l’opportunità.

Buona lettura.

Il team de GliEroidelCalcio.com

Roberto Mancini

…..«Roberto Mancini arriva così alla Sampdoria del presidente Mantovani, appena promossa in serie A, nella stagione 1982/83. È l’inizio di una lunga ed irripetibile storia d’amore»….

…..«A Genova, Mancini inizia un percorso che lo porterà a raggiungere traguardi straordinari nella sua lunghissima militanza blucerchiata. Con la maglia della Samp infatti, Mancini, per tutti i sampdoriani “Bobby Gol” o più comunemente il “Mancio”, vincerà 1 Scudetto, 4 Coppe Italia, 1 Coppa delle Coppe ed 1 Supercoppa Italiana. Con la Sampdoria totalizzerà complessivamente 566 presenze e ben 171 reti tra campionato e Coppe. Uno score incredibile ed irripetibile che fa di Roberto Mancini, ad oggi, il primatista blucerchiato assoluto sia in termini di presenze che di realizzazioni. L’unico rammarico, purtroppo, sarà la sconfitta nella finalissima di Coppa dei Campioni persa a Wembley con il Barcellona nel 1992, che poteva chiudere il cerchio, con la conquista dell’ultimo trofeo rimasto in palio in Europa»…..

…..«Nell’annata successiva, quella 1986/87, la dirigenza sostituisce Bersellini con un altro grande artefice dei futuri successi sampdoriani: Vujadin Boškov. Tra Mancini ed il mister, dopo un primo momento di difficile approccio, perché uomo molto duro e rigido, che si presenta alla squadra chiedendo «giocatori tutti i giorni con barba fatta, senza occhiali scuri», nasce un rapporto di reciproca stima, ammirazione e fiducia, che porterà i due a vincere tantissimo a Genova. Memorabili alcune sue frecciate al “Mancio”, quando in occasione delle sfuriate del fantasista con i compagni lo definisce “terrorista di spogliatoio”, o quando ne esalta le doti parlando di grandi campioni capaci in campo di «vedere autostrade, dove altri vedono solo sentieri»…..

…..«Proprio a Wembley, in quello stadio che segnò la più grande delusione della sua carriera con la sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni con il Barcellona nel ’92, è arrivata la gioia più grande, la conquista del titolo europeo, chiudendo quel cerchio rimasto aperto in quella sfortunata serata. Proprio all’ex presidente Paolo Mantovani e ai suoi tifosi blucerchiati è andato subito il pensiero del “Mancio” dopo la splendida vittoria: «siamo felici per tutti gli italiani, dopo un periodo difficilissimo, abbiamo fatto qualcosa di incredibile, giocando bene…sinceramente non ci rendiamo ancora conto…per me, ed è una cosa particolare, un pezzo di questa Coppa la voglio dedicare a Paolo Mantovani, che era qua con me 30 anni fa quando purtroppo la perdemmo in finale col Barcellona, e ai tifosi sampdoriani, perché quel giorno soffrirono molto. Credo che questa Coppa, che racchiude tutti gli italiani, sia un po’ anche loro»….

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