L’Independiente di Avellaneda, semplicemente i “diavoli rossi” per i propri tifosi
Un club entrato nel novero della leggenda del calcio argentino come testimoniato dai numerosi trofei nazionali e internazionali vinti. Per ben sedici volta campione di Argnetina, per sette trionfatore nella Coppa Libertadores ed in due occasioni campione del mondo per club.
Originale e davvero curiosa la costituzione della squadra ai primi del novecento. Il 1 gennaio 1905, infatti, si costituì l’Independiente Football Club che si scisse dall’antesignano Maipù Banfiled fondato qualche anno prima. Il problema era che il Maipù, sostanzialmente una compagine composta da lavoratori, non accoglieva nella squadra quelli più giovani. Per tale ragione quest’ultimi decisero di unirsi per dare vita alla leggenda dell’Independiente.
Anche la scelta dei colori è affascinante. Dall’originario bianco delle casacche dei primi anni si passò, nel 1907, al colore rosso. L’artefice della scelta fu il Presidente Aristides Langone che, ossevando una casacca rossa del Nottingham Forest, decise per il cambio di colore sostenendo la sua scelta anche in virtù del fatto che i giocatori con la maglia rossa sarebbero apparsi come “diavoli rossi”.
Legata all’Independiente è la storia di Raimundo “Mumo” Orsi un grande campione che vestì anche la maglia della Juventus e della nazionale con cui si laureò campione del mondo nel 1934.
I gagliardetti della squadra argentina hanno sempre dato risalto al rosso nonché all’originario bianco tonalità utilizzate prevalentemente negli anni settanta e ottanta.
Gagliardetto anni settanta
Negli anni duemila e attualmente i gagliardetti, invece, hanno una prevalenza del rosso abbinato allo stemma a scudo della squadra con banda trasersale bianca su cui si staglia l’acronimo CAI (Club Atletico Independiente).
Un esempio è il gagliardetto realizzato per la partecipazione della selezione giovanile dell’Independiente al torneo internazionale Ipiranga, noto anche come Coppa Rio Grande del Sud, giocato nel 2018.
Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.