(MONDOSPORTIVO.IT di Fabio Ornano – Foto WIKIPEDIA)
In questo articolo dal sito Mondosportivo.it, si racconta la storia di Lionello Manfredonia e di quel pomeriggio in cui rischiò la vita sul campo del Bologna.
[…] Lionello Manfredonia nasce a Roma il 27 novembre 1956. Giocatore di ottimi piedi e intelligenza tattica, viene lanciato dalla Lazio meno di un mese prima del diciannovesimo compleanno contro il Bologna.
[…] Lionello è uno stopper in gamba, si fa notare al centro della difesa ed è grazie alle prestazioni in quel ruolo che guadagna la Nazionale. Enzo Bearzot lo fa esordire nel dicembre 1977 contro il Lussemburgo a Roma, nel match che sancisce la qualificazione dell’Italia ai Mondiali d’Argentina: però come libero.
[…] Nel 1980 i biancocelesti restano pesantemente invischiati nel primo scandalo del calcioscommesse, pagando con la retrocessione d’ufficio in Serie B e vedendo alcuni giocatori di spicco squalificati in modo pesante. Manfredonia è tra questi, ricevendo tre anni e mezzo di allontanamento. Una mazzata, che lo priva in modo completo delle stagioni 1980-81 e 1981-82. Lui, come tutti gli altri coinvolti, viene riabilitato dopo l’amnistia seguente alla vittoria del Mundial 1982
[…] Vince uno scudetto e una Coppa Intercontinentale, unici trofei della carriera da professionista. (con la Juventus) […] Nel 1987 è protagonista di un chiacchierato passaggio alla Roma, criticato sia per l’arrivo diretto dalla Juve – grande avversaria dei giallorossi in quel decennio – che per i noti trascorsi alla Lazio
[…] Lionello Manfredonia disputa i primi due campionati alla Roma con risultati tutto sommato positivi, da titolare. Proprio come accade anche nel girone d’andata 1989-90. Finché all’ultima partita prima del giro di boa, un evento improvviso sconvolge la vita del calciatore. 30 dicembre 1989: la squadra guidata da Gigi Radice scende in campo al Dall’Ara contro il Bologna in un pomeriggio gelido […] si incammina verso il centro della propria area, ma sembra inciampare senza motivo apparente. Si accascia al suolo. Tutti si rendono conto immediatamente di quanto sia grave la situazione: la disperazione è forte, l’amico Bruno Giordano ne viene colpito nel giro di pochi secondi. […]Manfredonia ha subito due arresti cardiaci: fortunatamente, dopo due giorni riprende conoscenza.
[…] con il calcio è costretto a smettere.
[…] “Devo la vita al massaggiatore Giorgio Rossi, che mi fece la respirazione bocca a bocca, e al medico della Roma, il dottor Alicicco. E devo ringraziare anche il dottor Naccarella, che mi praticò la defibrillazione sull’autoambulanza: dopo tre scariche in genere si lascia perdere, lui arrivò alla quarta“
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