Dagli inni estivi in occasione dei mondiali alle partite a carte tra presidenti, allenatori e calciatori. L’Italia, durante le estati in cui c’è una grande manifestazione pallonara si trasforma, scegliendosi i suoi tormentoni. Rivista Undici propone una carrellata storica riguardante l’argomento. Ve ne proponiamo un estratto.
[…] È un’abitudine tutta italiana, quella del tormentone calcistico. Legata indissolubilmente alle grandi competizioni rimaste nella storia della nostra Nazionale. Ci risulta ormai naturale, ad esempio, associare “Seven Nation Army” dei White Stripes alla vittoria del Mondiale in Germania del 2006. […] Un’abitudine tutta italiana, si diceva: all’estero, per diffusione e impatto, solo il famoso “It’s coming home” degli Europei inglesi 1996 potrebbe reggere il confronto con queste vere e proprie “hit” calcistiche a tinte azzurre, il cui successo cercano in ogni modo di replicare a cadenza biennale i cantanti più o meno improvvisati del nostro paese. […] E del resto possiamo rintracciare un brano ad hoc per quasi tutte le grandi competizioni che hanno visto impegnata la Nazionale dal 1970 a oggi: si va dalla brasileggiante “Ossessione ’70” di Franco Cigliano, a “Un amore così grande” dei Negramaro. […] Nel mezzo: “Siam tutti figli di Bearzot“, accroccata sei giorni prima della finale di Spagna ‘82 da Paolo Paltrinieri, Lorenzo Canovi e Romeo Corpetti; “Italia ancora“, cantata per il mondiale del 1994 da Massimo Ranieri, Enrico Ruggeri, Diego Abatantuono e Paolo Maldini; “Da me a te“, colonna sonora firmata Claudio Baglioni dei mondiali del ’98.
[…] In occasione dei mondiali dell’82 poi riuscì a “tormentarci” addirittura una sola foto, quella della partita a scopone sull’aereo di ritorno da Madrid che vide fronteggiarsi il presidente della Repubblica Sandro Pertini, in coppia con Zoff, e il duo Causio-Bearzot. Un’altra partita a carte, però solo immaginaria, è stata protagonista di un’altra esultanza che è rimasta impressa nella memoria degli italiani: Alessandro Del Piero e Christian Vieri, dopo il gol segnato da Vieri alla Norvegia nella gara degli ottavi di finale a Francia 98, si siedono uno di fronte all’altro come se stessero per iniziare una mano di briscola, poi si abbracciano.
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(RIVISTAUNDICI.COM di Valerio Santori)