Domani, in Fa Cup, Liverpool e Nottingham si sfideranno in Fa Cup. E’ la prima volta che le due compagini si trovano, una contro l’altra, nella coppa nazionale dopo la notte orribile di 33 anni fa.
Ecco l’articolo della Gazzetta dello Sport
“[…]L’ultima è stata una tragedia, Hillsbrough Stadium a Sheffield, campo neutro del South Yorkshire, 15 aprile 1989 semifinale con gara secca fra Liverpool e Nottingham Forest, conclusasi con la morte di 96 tifosi del Liverpool. Anzi, 97, visto che Andrew Devine, sopravvissuto in stato semi-vegetativo, è deceduto l’anno scorso. I due club si sono affrontati altre 17 volte in Premier League o, prima, in Division One, come si chiamava fino al 1992.[…] “
“[…]Doveva essere una festa. Tanta gente. Una giornata splendida… Tanta gente, troppa gente. … gente che cerca d’entrare, un cancello che dà sul campo e si spalanca. Centinaia di persone spinte fuori, come dallo sbocco di un mostruoso tritacarne». Così scriveva da Sheffield per la Gazzetta Giancarlo Galavotti. Ai tifosi Reds era stata assegnata la tribuna meno capiente, la West Stand o Leppings Lane, solo 6 ingressi per meno di 15 mila posti. Ai fan del Forest la Spion Kop End, 21.000 posti e 60 accessi. Inizio gara alle 15. A un quarto d’ora dall’inizio i tifosi Reds si ammassano ai cancelli. La sicurezza dà ordine di aprire il Gate C, usato di solito in uscita, che conduce in un tunnel che sbocca nella parte bassa della curva. Una marea si riversa e la pressione schiaccia migliaia di persone addosso alle inferriate della Leppings Lane. Molti cercano di salvarsi scavalcando il muro, ma sono ricacciati dalla polizia, che pensa a un’invasione. Alla fine nella calca muoiono in 96, 79 di loro con meno di 30 anni, oltre 760 feriti. […]”
“[…]Hillsborough è la tragedia della disorganizzazione e dell’obsolescenza di uno stadio del 1899, che non subiva controlli da un decennio. E portò nel giro di 3 anni alla riforma dalla Division One alla Premier. Fondamentale il rapporto Taylor del 1990 con le novità che suggerì: la ristrutturazione degli stadi con posti a sedere e da rispettare quelli assegnati, l’ abbattimento delle barriere, che tanti lutti avevano causato, impedendo le vie di fuga in campo in caso di necessità; la sicurezza privata, gli stewards, molto numerosi e corpulenti, con poteri da pubblico ufficiale negli stadi; la schedatura dei tifosi, la sorveglianza con telecamere, l’aumento dei prezzi dei biglietti che ha provocato – thatcherianamente – una “selezione naturale” del pubblico, oltre allo scioglimento dei gruppi ultrà. […]”
Fonte: Gazzetta dello Sport.