GLIEROIDELCALCIO.COM – Il “Comandante” Luigi Martini, terzino di spinta della Lazio Campione d’Italia del 1974, pubblica sul proprio profilo Facebook un post dedicato a Giorgio Chinaglia che oggi avrebbe compiuto 75 anni.
Di seguito le sue parole…
“Il condottiero
Avrebbe avuto settantacinque anni Giorgio, si Giorgio il “Numero Uno “come amava definirsi. Ci sono stati, dopo di lui altri attaccanti molto bravi che hanno indossato la sua maglia, più bravi di lui tecnicamente? Forse sì, ma nessuno di loro è stato la Lazio come lo è stato Giorgio il NUMERO UNO. La sua spasmodica voglia di vincere non ammetteva la sconfitta. Solo lui riusciva a portare in campo ed a trasmetterci la spinta emotiva dei tifosi sugli spalti. Era lui il tramite. Lo incontrai un lunedì mattina, era un po’ giù perché erano due domeniche consecutive che non segnava, vedendolo in sofferenza gli chiesi cosa gli fosse successo e Lui “Marti tu non capisci la gente da me si aspetta il goal e non posso TRADIRLI” Giorgio considerava un tradimento verso i nostri, verso i suoi tifosi non vincere. Un vero condottiero Giorgio e come tutti i condottieri ha sofferto in esilio dove si era ritirato per fuggire dalla sofferenza per la perdita della persona che sentiva più di ogni altro, Maestrelli. Giorgio è morto a Naples vicino Miami ed Io quel giorno mi trovavo li, a Miami. Un comune amico mi disse che era stato male e che i medici gli avevano imposto il ricovero ma come sappiamo noi Laziali nessuno poteva imporre niente al condottiero, così Giorgio ha firmato la liberatoria e se n’è andato incontro alla morte sfidandola con il dito puntato contro come se giocasse un derby e naturalmente segnasse un gol. Per non tradire i suoi tifosi.