La Penna degli Altri

Luiz Silvio Danuello, l’Aristoteles della Pistoiese

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(ULTIMOUOMO.COM di Alessandro Ruta – Foto WIKIPEDIA)

Il sito Ultimo Uomo dedica un ritratto al “bidone” più famoso nella storia della Serie A: Lui Silvio Danuello. Ecco un estratto.

[…] Danuello è stato un modestissimo giocatore capace di racimolare appena 6 presenze in Serie A e una in Coppa Italia eppure oggi è una sorta di giocatore di culto.[…] Su Danuello circolano le peggiori illazioni e leggende metropolitane, e secondo molti “L’allenatore nel pallone” è ispirato in realtà alla sua vicenda.

[…] Danuello ha raccolto sette presenze totali con la Pistoiese. […] Eppure se si va fuori dallo stadio Marcello Melani non è raro trovare tra le tante scritte anche alcune “Luiz Silvio c’è”. Come se fosse un motivo di vanto.

[…] Il 10 agosto del 1980 Luiz Silvio Danuello atterra a Fiumicino insieme a Paulo Roberto Falcao. […] Nella bolgia che accoglie il nuovo giocatore della Roma un cronista si avvicina a Falcao, circondato da una folla di tifosi frementi, per chiedergli: “Sul suo aereo c’era anche Luiz Silvio della Pistoiese, cosa ci può dire di lui?”. […] “Chi? Non l’ho mai sentito nominare”.

[…] La Pistoiese ha grandi attese per il suo debutto nel massimo campionato. È una squadra in cui si mischiano vecchi mestieranti e giovani promesse. Da un lato in difesa giocano tra gli altri Mauro Bellugi e Marcello Lippi, a centrocampo Mario Frustalupi, ex “cervello” della Lazio dello scudetto con Chinaglia, e davanti Giorgio Rognoni.

[…] La figurina Panini che lo ritrae mostra una faccia furba, capelli lunghi, occhi chiari, forse vagamente impaurito.

[…] Quello contro l’Udinese, però, è l’unico segno di vita di Luiz Silvio. Gioca centravanti, ma sembra un po’ troppo leggerino per il ruolo, e la squadra soffre, non vince mai, alla fine retrocederà in B, senza vincere nessuna delle ultime 17 partite.

[…] “Non rimarrei neanche in una Juventus, in un’Inter o in una Roma. No, non è un calcio che fa per me”. Il vero rimpianto di Luiz Silvio è un altro: “Forse ho fatto un passo troppo lungo, venendo a giocare in Italia. Se la Pistoiese avesse voluto un campione avrebbe dovuto spendere tanti soldi come la Roma per Falcao. Io ero solo un giovane promettente e non è vero che fossi uno sconosciuto”. E infine: “Qui è più difficile anche per il freddo, mamma mia”.  

C’è da dire che il Ponte Preta di Campinas, cioè la squadra in cui ha giocato Luiz Silvio in prestito dal Palmeiras, è un club di bassa classifica. […] Eppure su Danuello la Pistoiese non ha dubbi, nonostante l’abbia pescato un po’ a sorpresa. La squadra toscana […] aveva mandato in Brasile il vice-allenatore Giuseppe Malavasi. […] Una sera Malavasi è a cena in un ristorante di San Paolo per incontrare un mediatore. […] Sta di fatto che la persona che conosce Malavasi lo invita a vedere di lì a pochi giorni un’amichevole tra il Ponte Preta e il Comercial di Ribeirao Prieto. “Vedrà un vero fenomeno, altro che Palinho”, si sente raccontare dal faccendiere il vice-allenatore della Pistoiese. Ed effettivamente quando va a vedere la partita rimane strabiliato da quel ragazzino che corre come un fulmine e che segna tre gol.

[…] E non è nemmeno l’aspetto più tragicomico della vicenda, perché presto si scoprirà che la famosa amichevole Ponte Preta-Comercial è stata in realtà una gigantesca messinscena del Palmeiras, proprietario del cartellino di Danuello, per raggirare il povero Malavasi.

[…] La storia di Danuello è quasi identica a quella de “L’allenatore nel pallone”.

[…] Il nome di Luiz Silvio Danuello […] ogni volta che un giocatore straniero viene in Italia e fallisce clamorosamente torna, ciclicamente, da pietra di paragone, sempre come il peggiore di sempre o giù di lì.

[…] Il problema forse è che invece all’epoca gli stranieri erano davvero considerati salvatori della patria, giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza rispetto agli italiani. E chi non ci riusciva agli occhi della critica diventava immancabilmente un “bidone”.

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