LA REPUBBLICA (Massimiliano Desante) – […] Tommaso Maestrelli, non era pugliese, era nato a Pisa il 7 ottobre 1922, ma la Puglia e in particolare la città di Bari lo aveva adottato sin da quando, nel 1935, il padre, un ferroviere, vi si era trasferito con tutta la famiglia. Il giovane dimostrò presto un grande talento calcistico, tanto che, superato un provino con i pulcini del Bari, fu aggregato alle giovanili e già nella stagione 1938/1939 esordì in prima squadra. L’allenatore József Ging […] non esitò il 29 febbraio 1939 a schierarlo all’Arena di Milano nella gara col Milan, quando non aveva che poco più di 16 anni. L’anno dopo, benché non avesse ancora conseguito i gradi della titolarità, contribuì al raggiungimento della salvezza, quindi dalla stagione 1940/1941 divenne titolare nel centrocampo biancorosso. Fino al 1943 quando si ritrovò proiettato in guerra. In Montenegro […] le forze armate italiane, nonostante la caduta di Mussolini, sostituito da Badoglio, e le voci sempre più insistenti di una possibile pace con gli angloamericani a scapito dei Tedeschi, restavano a stretto contatto con questi ultimi.
Quando l’8 settembre la radio diffuse la notizia dell’Armistizio, la mancanza di direttive chiare determinata dalla fuga ignominiosa dalla capitale del Re e dello Stato Maggiore, provocò il collasso delle forze armate italiane, specie di quelle all’estero. Maestrelli era nella Divisione Ferrara, dislocata a presidio di Cettigne-Podgorica al comando del generale Franceschini, in un primo momento accettò di collaborare con i tedeschi, ma in breve fu completamente disarmata ed obbligata a marciare verso Nord: un cammino lungo quasi cinquecento chilometri […] Durante l’internamento, la giovane mezzala patì un’infezione alla gamba e così fu trasferito in una specie di ospedale dove rimase ricoverato per circa quattro mesi […] Il 19 ottobre 1944, intanto, mentre le forze partigiane erano impegnate nell’assedio di Belgrado nel tentativo di liberarla, Tommaso si presentò al Battaglione italiano Garibaldi, anch’esso schierato accanto ai partigiani di Tito, per essere arruolato. Il giovane centrocampista si fece così partigiano […] concorrendo prima alla liberazione della capitale, quindi alle battaglie sul fronte dello Srem in Croazia, ed infine alla battaglia per la liberazione di Zagabria fino alla capitolazione definitiva della Germania. Rimpatriato in Italia, svestiti i panni di combattente per la libertà, Maestrelli potè tornare in campo, senza però dismettere l’impegno politico maturato nei Balcani.
[…] Appese le scarpe al chiodo nel 1957, dopo aver militato anche nella Roma (1948-1951) e nella Lucchese (1951-1953), intraprese la carriera di allenatore: dopo alcune stagioni come vice allenatore nella Bari, nel 1963 guidò la squadra maggiore, poi si trasferì alla Reggina (promozione in Serie B), al Foggia (promozione in Serie A), quindi alla Lazio dove, in soli quattro anni, raggiunse il tricolore. Ma proprio all’apice, gli venne diagnosticato un tumore al fegato e pochi mesi di vita. Grazie a una cura sperimentale le sue condizioni migliorarono, tanto che nella stagione 1975-76 riprese il suo posto sulla panchina della Lazio, ma […] il 2 dicembre 1976, si spense. A distanza di quasi cinquant’anni il ricordo di Maestrelli uomo di sport resta vivo, legato a quello della Lazio campione d’Italia, eppure c’è una pagina della sua vita che pochi conoscono. Una pagina di eroismo e di coraggio giovanile che rientra in un filone storiografico, quello del partigianato meridionale […]