Lasciamo la Romagna dopo tanto peregrinare e questa settimana approdiamo all’ombra delle alpi Apuane per presentare una bellissima maglia della Carrarese della stagione 1982-83.
Si tratta di una bellissima maglia giallo-azzurra prodotta dalla Umbro in poliestere, un tessuto già più moderno rispetto alla tradizionale lanetta. Il colletto, di colore giallo, è il classico della Umbro. Ha forma appuntita e richiama il numero 20 in una stoffa rigida e cucito nel retro della maglia. Al centro della maglia troviamo, con un bellissimo ricamo, lo sponsor “Marmo” che rappresenta il marchio del locale consorzio per la tutela del pregiatissimo marmo di Carrara, la cui lavorazione è antichissima e risale addirittura all’età del ferro (IV secolo a.c.). Il marmo bianco di Carrara, famoso in tutto il mondo, è estratto dalle famose cave delle Alpi Apuane ed è stato usato per numerosissime meraviglie architettoniche come la Certosa di Pavia e per i vari capolavori scultorei di Michelangelo Buonarroti e Antonio Canova.
Particolare di stemma e sponsor
I simboli della città di Carrara
Alla sinistra dello sponsor ecco lo stemma del club e anche del comune di Carrara, l’altro simbolo della città toscana insieme al marmo: una ruota con l’incisione in latino “Fortitudo mea in rota” cioè “La mia forza è nella ruota”. Questa espressione, come leggiamo dal sito ufficiale del comune carrarino, deriva da un responso dato dalla Sibilla Eritrea la quale, interrogata circa la sorte di una città che sarebbe sorta in Europa, rispose: “ET ERIT FORTUNA EJUS IN ROTA”.
Il numero 20
La denominazione della città di Carrara, appunto, deriverebbe da “carro”, mezzo usato per trasportare i blocchi di marmo e il suo simbolo è appunto “la ruota” come rappresentazione del lavoro, della forza e della fatica dei cavatori nel lavoro di trasporto del marmo dall’estrazione alla cava fino alla città verso il porto (tratto dal sito www.ireneserbandini.it).
Una formazione in campo con questo modello di maglia
Una maglia non utilizzata in gare ufficiali
Impreziosisce la maglia anche le cosiddette “greche”, lo stemma della umbro riprodotto sulla maglia in maniera continuata all’altezza delle spalle e delle maniche.
La maglia è una delle due con numerazioni oltre il 16 in mio possesso (l’altra è l’Atalanta bianca della stagione 1984-85) e sta a significare che è stata usata solamente in partite non ufficiali dato che, come noto, la numerazione in panchina in quegli anni arrivava fino al numero 16.
Gabriele Savino con questo modello di maglia
La maglia appartiene a quella che forse è la migliore stagione della storia giallazzurra. Un terzo posto nel girone A della C1 dietro la Triestina di Totò De Falco ed il Padova di mister Bruno Giorgi. Aldilà del campionato in quell’anno arrivò la vittoria della Coppa Italia di Serie C che impreziosirà con la coccarda la maglia della stagione successiva. Artefice di questo periodo felice per la società carrarina furono l’allenatore Corrado Orrico. Lui che, grazie anche ai successi a Lucca con la conquista della serie B, arriverà anche alla panchina dell’Inter nella stagione 1991-92. Ma non solo il tecnico: anche il presidente Gianfranco Cecchinelli. Un binomio che portò la Carrarese dalle sabbie mobili del dilettantismo fino ad un passo dalla B.