Oggi parliamo di un’altra nazionale europea tradizionalmente definita come “cenerentola” a causa della scarsa competitività che da sempre l’accompagna, sebbene, negli ultimi anni, abbia ottenuto sicuramente risultati migliori rispetto al passato. Parliamo della nazionale del Granducato del Lussemburgo e, in particolare, di una maglia del 1981. Quest’ultima proviene da un ex calciatore dell’Italia e per la quale devo ringraziare di cuore il mio caro amico Roberto.
La partita
La gara in cui la maglia fu scambiata fu Italia-Lussemburgo che, come nel caso della maglia della Cina, fu disputata il 5 dicembre 1981 allo stadio San Paolo di Napoli, gremito per l’occasione. Si trattava dell’ultimo incontro del gruppo di qualificazione numero 5 al mondiale di Spagna 1982. La partita fu subito in discesa grazie a un colpo di testa di Collovati dopo sei minuti di gioco. L’Italia era già sicura del pass al mondiale spagnolo, essendosi la Danimarca fermata a 8 punti in classifica, ma, complice l’inaspettato pareggio interno contro la Grecia, dovette accontentarsi del secondo posto alle spalle della Jugoslavia. Lo striminzito risultato non mancò di generare polemiche contro Enzo Bearzot ed i suoi uomini.
La formazione lussemburghese
Curiosità: quella contro il Lussemburgo fu l’unica presenza del giovane e promettente Domenico Marocchino ed una delle poche per il bomber Roberto Pruzzo, chiamati a sostituire gli indisponibili Bettega e Conti.
Pruzzo e Graziani durante l’incontro
Una fase dell’incontro con Pruzzo e Graziani e di spalle, î lussemburghesi Clements e Meunier
Il “povero” Lussemburgo, invece, chiuse mestamente a zero punti il girone, con la miseria di un solo gol realizzato contro la Danimarca.
Meunier di spalle in una fase del match
Lussemburgo 1981: la maglia
La maglia è una bellissima Adidas in cotone misto acrilico di colore bianco e a manica lunga. Il colletto è a girocollo blu così come i polsini. Al centro della maglia, da un lato troviamo il trifoglio Adidas e, dall’altro, una toppa cucita con lo stemma della nazione. Lo stemma ha origine antichissima, risale al 1235 quando il conte Enrico V il Biondo ne adottò una prima versione e deriva dallo scudo dell’antico Ducato del Limburgo, oggi diviso fra Belgio e Paesi Bassi. Esso raffigura un leone rampante di rosso con la coda forcata, coronato, armato e linguato d’oro, su uno sfondo di bande orizzontali bianche e blu e sormontato dalla scritta “Luxembourg”.
Per questo stemma e per la prima maglia che è di colore rosso, i calciatori del Lussemburgo sono definiti, appunto, i “leoni rossi”.
Lo stemma col leone rampante
Il numero 2 sul retro è sempre blu, è in stoffa e cucito alla maglia.
Il numero 2 blu in stoffa
Chi ha indossato la maglia
Il terzino sinistro Hubert Meunier indossava la maglia numero 2 e la scambiò al termine del match. Classe 1959, Meunier vanta 53 presenze con la nazionale maggiore e ha militato in carriera esclusivamente in clubs del proprio paese: il Progrès Niederkorn (club in cui crebbe e chiuse la carriera), l’Avenir Beggen e la Jeunesse Esch.