[…] è giusto che la sua statua sia qui, nello stadio che porta il suo nome, nella città che non ha mai smesso di considerarlo un idolo, neppure quando è finito all’inferno. Ha ragione Corrado Ferlaino a ricordarlo, con la sua faccia tosta: «Qualche nemico lo avevamo noi e Diego». C’è Gianni Infantino, il numero uno di quella Fifa che secondo Maradona mise una pietra tombale alla sua carriera, con quel controllo antidoping a Usa 1994. E una emozione senza fine questa cerimonia, forse la cosa più toccante che si è vista qui dai tempi dei due scudetti vinti. Le note delle canzoni del Pibe, le immagini che scorrono dei gol con la maglia numero 10 e in sottofondo il coro: «Olè olé olé Olé, Diego Diego». De Laurentiis ha fatto da cerimoniere a questo evento che porta la regia di Stefano Ceci, l’amico-manager che ha donato la statua che alle 19,40 viene mostrata al pubblico dello stadio. Sullo schermo gigante il grande lavoro che c’è dietro, con il calco preso dal piede e dalla mano di Maradona, steso su un divano di Dubai nel 2017.
[…] La scultura viene trasportata lungo la pista d’atletica […] Tra gli ospiti […] le legends degli anni ’80 che da poco hanno dato vita a una associazione con Bagni, Bruscolotti, De Napoli, Renica, Caffarelli, Carannante […] «Merita questo omaggio – dice Pelè in un videomessaggio – perché è stato un grande amico e un grande campione». […] sul monitor scorrono i colpi magici di Maradona. […] Parla Careca dal maxi-schermo: «Quella squadra resterà sempre viva, come sempre vivo resterà Diego», dice. […] L’ospite d’onore è Gianni Infantino […] parla a Dazn: «Tutta una città, tutto il mondo intero si stringe attorno a Diego, è una emozione unica quella che stiamo provando: ci ha fatto innamorare del calcio a tutti, non solo quelli del Napoli, lui ha avuto un talento unico ed è stato personaggio straordinario» […]
Il Mattino – Pino Taormina