(GLIEROIDELCALCIO.COM di Andrea Gioia)
Nella storia del calcio italiano, le date importanti sono andate sempre a braccetto con le imprese di squadre leggendarie.
Naturalmente, la data più significativa è quella dell’11 Luglio del 1982, giorno in cui gli azzurri furono in grado di restituire agli italiani un titolo mondiale che mancava dal 1938.
In quella partita, giocata in un Santiago Bernabeu stracolmo, l’invincibile nazionale di Bearzot distrusse i sogni della Germania di Rummenigge e Breitner con un sonoro 3-1.
Il gol che risulterà decisivo, quello del 2-0, lo segnò una dei migliori centrocampisti che il calcio italiano abbia mai prodotto: Marco Tardelli.
Al minuto ’69 lo juventino fece partire un bolide di sinistro che si insaccò alle spalle dell’incolpevole Schumacher.
Subito dopo, l’esultanza più famosa che il calcio italico ricordi.
Una corsa di 30 metri con pugni chiusi e braccia aperte ed un viso che racchiudeva la passione per quello sport, l’amore per quella maglia e la tensione accumulata in più di un mese di polemiche.
Marco Tardelli, quella calda serata di metà Luglio, aveva deciso di entrare nella storia con un gesto naturale e spontaneo.
Ma quell’urlo, come in pochi sanno, non fu l’unico per il campione juventino.
Bisogna tornare indietro di due anni, a quel 1980 in cui l’Italia organizzò l’Europeo dopo l’edizione vittoriosa del 1968.
Alla vigilia di quella manifestazione le aspettative erano grandi, così come i malumori. Tutto il sistema era in subbuglio, con lo scandalo del calcio scommesse a farla da protagonista e Rossi e Giordano allontanati e squalificati.
Quella squadra, talentosa e operaia, aveva già regalato un bel mondiale argentino, rimanendo sconfitta da due gol “arancioni” da distanza notevole.
Dopo un esordio piuttosto opaco, contro una Spagna più tecnica e poco fortunata, gli azzurri si ritrovarono a dover giocare una partita già decisiva contro l’Inghilterra.
Il teatro della sfida del 15 Giugno fu il Comunale di Torino.
Minuto 79: la classe infinita di Antognoni fece da sfondo ad un’azione che entrarà nel destino di Tardelli.
Il 10 della Fiorentina, partendo dalla sua trequarti, saltò con eleganza un centrocampista inglese e consegnò la palla all’accorrente Graziani che si era proposto sulla fascia sinistra.
Uno scatto a smarcarsi fece da preludio ad un cross a mezz’altezza sul primo palo per l’accorrente Tardelli.
Inserimento perfetto e gol di piatto destro a battere Shilton.
La mezzala juventina, quasi incredula, iniziò una incredibile corsa sotto la festante tribuna centrale. Soltanto l’abbraccio dei compagni di squadra finì per placare quell’incontenibile gioia.
Quel 15 Giugno del 1980, l’Italia vincerà la sfida contro i poco battuti inglesi, consegnando alla storia il primo “urlo” di un giocatore che amava la nazionale.
Una sorta di anticipazione di quello che sarebbe successo due anni dopo.