GLIEROIDELCALCIO.COM – “Dire oggi che Brugnera è l’ultimo alfiere del grande Cagliari di Gigi Riva non sembra proprio un eufemismo. Per chi ricorda i sardi campioni d’Italia non sembra neanche esagerato dire che una buona fetta di quelle imprese memorabili furono propiziate grazie alla sapienza tecnica e stilistica di questo oggi anziano campione che, all’età di 33 anni e mezzo, riesce ad interpretare la figura del libero nel modo più completo ed efficace, distinguendosi come il migliore del campionato”.
Inizia così l’articolo dedicato a “Il vecchio Brugnera” su Il Messagero Sardo del novembre 1979, a firma Claudio Arnone.
Una bellissima vignetta celebra il calciatore nell’atto di “dirigere” la squadra con tanto di megafono. Nato a Venezia nel 1946 ha legato la sua carriera alla maglia rossoblù, scrivendo il proprio nome sullo Scudetto del 1970. Nell’estate del 1968 si trasferisce al Cagliari insieme al portiere Albertosi dalla Fiorentina. In Sardegna ha vissuto momenti di altissimo livello ma anche momenti fortemente negativi come la retrocessione in B. 338 presenze con il Cagliari tra massima serie e cadetteria insieme a 33 reti segnate e, ancora oggi, occupa il 12º posto della classifica marcatori dei sardi, insieme a Sergio Gori.
Continua l’articolo…” Basta vederlo giostrare in campo, anche quando la difesa rossoblù è scomposta, il buon Mario riesce a rimanere lucido ragionatore e, con la sua freddezza, ad erigersi da solo alle folate offensive avversarie”.
Durante questa intervista Brugnera ha 33 anni … “A me piace molto giocare al calcio e lo farò sino a quando mi divertirò”, dice, “E siccome ancora non mi sento “vecchio”, spero di continuare così ancora per qualche anno. Dirò di più. Quando Tiddia mi ha prospettato la opportunità di giocare da libero non ho fatto nessun commento né ho avuto attimi di smarrimento perché sapevo di potercela fare, ma soprattutto, di continuare a divertirmi e di dare il mio contributo alle fortune del Cagliari”.Il calciatore si sofferma poi sulla situazione del momento del Cagliari molto positiva “… è prematuro montarsi la testa”, e poi si lascia andare ad un giudizio su Tiddia, “E’ uno che non ha nulla da invidiare ai vari Radice, Castagner e via dicendo”. L’intervista si chiude con la risposta di Brugnera alla domanda “Ha intenzione di giocare al calcio per molto tempo?” … “Fino a quando mi accorgerò di essere utile all’allenatore ed alla squadra. Beninteso dovrò anche trovare quegli stimoli che mi possano appagare del tempo che io in piego in questa professione, nonché il gusto del gioco che sta alla base di tutto”.