GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – Facebook, un mare di opinioni, foto e commenti di tutti i tipi: trash, volgari, offensivi. Poi qualche post ha una luce che altri non hanno, e la tua attenzione è catturata, si ferma… ragiona… osserva: “Cartellino Calcistico ORIGINALE Di Mario Rigamonti Grandissimo giocatore italiano morto nella strage di Superga, con tutta la squadra del Grande Torino, quasi tutte le cose inerenti sono andate perdute ma questo cimelio sportivo di grande valore è ancora intatto in ottimo stato”.
Averoldi Andrea, così si chiama l’autore del post, aggiunge che per informazioni è necessario contattarlo in privato. La nostra grande curiosità relativa a certi “pezzi” non riesce solo a guardare e allora lo abbiamo contattato.
“Collaboro con la Galleria d’Arte di Mabesolani a Collebeato in provincia di Brescia”, ci dice il nostro interlocutore, ”Questo magnifico pezzo era già in possesso della Galleria da diversi anni e negli ultimi tempi abbiamo catalogato e inventariato una serie di cimeli sportivi. A questo punto, per una serie di motivazioni e ragionamenti, abbiamo pensato fosse il momento buono di metterlo sul mercato”. Il prezzo…? “dodicimila euro è la richiesta” ci comunica Averoldi.
Perché un pezzo come questo dovrebbe “transitare” su un social network… “Inizialmente non avevamo deciso di inserirlo su Facebook, infatti lo avevamo inserito su alcuni siti di aste e di annunci online. Abbiamo constatato un buon interesse ma non al punto che noi desideravamo. Allora abbiamo pensato che Facebook potesse essere il veicolo giusto per questo “pezzo” carico di storia, appartenuto ad un calciatore purtroppo perito a Superga. Al momento non è presente su altri siti di vendita, e la scelta sembra corretta visto l’enorme interesse suscitato”.
Il cartellino di iscrizione alla Figc, contraddistinto con il numero 03375, è riferito al suo periodo con l’Associazione Calcio Brescia, infatti, sul retro, sono riportate le stagioni 1938-39, 1939-40, 1940-41.
Rigamonti era nato a Brescia il 17 dicembre 1922, e proprio con le “rondinelle” muove i primi passi per poi arrivare, appena diciannovenne nel 1941 nelle giovanili del Torino. Torna a Brescia in prestito dove disputa il torneo bellico nel 1944 e, nelle file del Lecco, il Torneo lombardo del 1944/45. È un difensore “tosto” e coraggioso. Nel dopoguerra torna con i granata dove gioca 140 partite contribuendo alla conquista di quattro scudetti. Nel maggio del 1947 Vittorio Pozzo gli consente anche l’esordio in Nazionale dove conterà tre presenze. Perderà la vita nella tragedia di Superga il 4 maggio 1949, con i suoi compagni, lo staff e l’equipaggio.
Questo cartellino ci ha dato la possibilità anche di ricordare, seppur brevemente, la storia di un uomo e di un calciatore mai dimenticato, come tutti quelli del Grande Torino.