CALCIOATALANTA.IT – Il difensore di Grado arrivò in nerazzurro appena maggiorenne nel ’72, giocando in prima squadra soltanto due stagioni in serie B. Ma da testimone della storia nerazzurra
Il terzino sinistro-stopper, che oggi ne fa sessantacinque, e l’ala ambidestra. La strana coppia passata dal bianconero del profondo Nordest al cuore della Lombardia, sempre alla periferia dell’impero del pallone. Arrivò nel ’72 a Bergamo direttamente dalle giovanili dell’Udinese, a braccetto con Pierino Fanna che aveva quattro anni di meno e avrebbe percorso una luminosa carriera. Ma sarebbe ingeneroso ridurre Marzio Lugnan, l’altro festeggiato nerazzurro del 7 gennaio, a mera suppellettile del pacco dono. Perché nonostante le due sole stagioni (quarto in piedi da sinistra nella foto, edizione ’73) in prima squadra, dal 1973 al 1975 in serie B, sotto il neo retrocesso Giulio Corsini, il suo cambio in corsa Heriberto Herrera e l’ulteriore traghettatore Angelo Piccioli, il robusto difensore di Grado è stato nondimeno testimone della storia: compagno di Antonio Percassi, il rude marcatore che già allora studiava da imprenditore senza pensare che sarebbe diventato presidente, e dell’immenso Gaetano Scirea alle prime armi nel grande calcio.
DA GRADO CON FURORE. Lugnan, che abita attualmente a Ghisalba e ha lavorato a lungo nel ramo delle assicurazioni, dalle nostre parti ha finito per mettere radici come tantissimi. L’Atalanta e Bergamo, ai tempi come adesso, erano una cosa sola. O, se preferite, l’una il veicolo per sposare l’altra. 42 partite cadette più 14 di Coppa Italia e stop, quindi il foglio di via – la 3 ormai è di Divina, ci sono anche Andena, Marchetti e Mastropasqua – che è solo calcistico, quando la scelta di vita è già scritta nel cuore e all’anagrafe. Intanto, com’era giunto qui in coppia, via con un’altra, al Novara, insieme ad Antonio Rocca. Per proseguire con le maglie di Lecce, Nocerina, Forlì, tutte in prestito dall’azzurro Ticino, chiudendo con Trento, Sanremese, Venezia e Leffe: 32 anni, 1986, fine carriera.
LA PANCA IN PROVINCIA. Dal 1988 al 2016, a suggellare il matrimonio con la Bergamasca, la vicenda in panchina quasi sempre entro i confini provinciali, dalla Seconda Categoria all’Eccellenza vinta nel 2009 in sella al Pedrengo, costretto poi dalle vicissitudini con campo di gioco e Comune a rinunciare al gran salto. Bonate Sopra, Clusone, giovanili del Piacenza, Grumellese, Brusaporto, Covese, Trevigliese, Urgnano, Fontanellese e Carobbio le altre stazioni verso la destinazione finale. Dal 2016, solo commentatore televisivo, peraltro molto apprezzato. A meno che qualcuno non decida di richiamarlo in servizio attivo. Tanti auguri.