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Masinga, Ingesson e Mancini: la maledizione del “Grande Bari” di Fascetti

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SPORT.TISCALI.IT – Questa estate il Bari è fallito dopo 110 anni di storia. E a scrivere una delle pagine più belle del calcio biancorosso è stata sicuramente la squadra guidata da Eugenio Fascetti. Quella del “trenino”, il caratteristico modo di esultare dei giocatori dopo il gol, e quella degli stranieri di talento scoperti un po’ per caso. Un Bari glorioso, guidato magistralmente per quattro anni (1997-2001) dal tecnico toscano e con Vincenzo Matarrese come presidente. Ai tifosi del Bari ancora oggi brillano gli occhi quando pensano ai giocatori ammirati al San Nicola in quegli anni: Francesco Mancini, Nicola Ventola, Gianluca Zambrotta, Nicola Legrottaglie, “capitan” Luigi Garzya. Il clan degli svedesi Klas Ingesson prima e poi Daniel Andersson e Yksel Osmanovski, il marocchino Rachid Neqrouz e il sudafricano Phil Masinga.

Klas, Phil e Franco non ci sono più

Squadre di “Galletti” vincenti sul quale sembra essersi abbattuta una maledizione. Basta aprire le pagine degli annali del calcio e tornare a una lontana domenica 2 novembre 1997. Il Bari gioca a Empoli. Klas Ingesson segna su rigore, poi doppietta del “gigante Masinga” e Francesco Mancini che para tutto sino all’ 80esimo minuto. Finisce 3-2 per i pugliesi. Oggi Klas, Phil e Franco non ci sono più. Scomparsi prematuramente negli ultimi anni per cause diverse. Mancini è morto a Pescara il 30 marzo 2012 dopo essere stato colpito da un infarto. Klas Ingesson è scomparso nella notte del 28 ottobre 2014, aveva 46 anni, e dal 2009 era affetto da mieloma multiplo. Infine, il 13 gennaio 2019, Philemon “Phil” Masinga, stroncato a Johannesburg da un tumore (che lo aveva colpito solo un mese fa). Il gigante sudafricano avrebbe compiuto cinquant’anni a giugno.

I ricordi di Eugenio Fascetti

Ancora una volta è stato Eugenio Fascetti a ricordare uno dei suoi ragazzi scomparsi. Lo ha fatto postando sulla pagina una foto gioiosa di Masinga dopo un gol.”Era un atleta gentiluomo. Lo voglio ricordare vittorioso con le braccia al cielo”, scrive l’ex allenatore. “Mancini era un ottimo ragazzo e un gran portiere. Un estremo difensore moderno che aveva fatto scuola fin dai tempi di Foggia”, aveva detto di “Franco”. E poi Ingesson, scelto come capitano da Fascetti nel 1997. “Klas non era soltanto un ottimo calciatore, era una grande persona. Uno di quelli che si incrociano raramente nel calcio”, il ricordo del tecnico.

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