(RIVISTAUNDICI.COM di Giancristiano Desiderio)
Rivista Undici racconta la storia del più forte giocatore nella storia del calcio austriaco, quel Mathias Sindelar che si oppose alla dittatura tedesca. Ecco un estratto.
[…] Il 12 marzo 1938 è il giorno dell’Anschluss. Adolf Hitler mette le mani sull’Austria e ne diviene il padrone. I soldati tedeschi, sotto una pioggia battente, marciano per le strade di Vienna in direzione del Prater. L’obiettivo di Hitler è la costituzione della Grande Germania. Non solo in politica. Anche nel calcio. Con l’annessione dell’Austria, infatti, ci sarà anche la fine della gloriosa storia del Wunderteam: la squadra delle meraviglie la cui meraviglia tra le meraviglie è Matthias Sindelar, per molti il più grande giocatore di sempre. Il piano di Goebbels – capo della propaganda della macchina totalitaria del regime nazionalsocialista – è semplice, potrebbe perfino funzionare: la Nazionale austriaca non ha più senso di esistere e i giocatori possono confluire nella Nazionale tedesca creando così, appunto, la Grande Germania. Non una squadra ma uno squadrone irresistibile che ai prossimi campionati del mondo in Francia sarà in grado di contendere il titolo ai campioni di Vittorio Pozzo e lì, a Parigi, Matthias Sindelar potrà giocare la partita della vita contro Giuseppe Meazza.
[…] Matthias Sindelar è triste il giorno in cui le truppe tedesche marciano per le vie di Vienna. […] Prima di decretare la fine del Wunderteam, i tedeschi decidono che è il caso di disputare l’ultima partita: la partita dell’addio. La Nazionale austriaca dovrà giocare contro la Nazionale tedesca. […] La partita si gioca il 3 aprile 1938. La Germania scende in campo così: Jakob, Janes, Münzenberg, Kupfer, Goldbrunner, Kitzinger, Lehner, Gellesch, Berndt, Gauchel e Fath. L’Austria risponde così: Platzer, Schmaus, Sesta, Wagner, Mock, Skoumal, Hahnemann, Stroh, Sindelar, Binder e Pesser.
[…] Mozart segna con un pallonetto delizioso ed esulta in faccia ai tedeschi. Poco dopo c’è il raddoppio firmato proprio da Sesta. Il Prater è in festa e Goebbels capisce che sarà molto difficile portare Sindelar a giocare in Francia con la Nazionale di Hitler. Ormai, Sindelar è un simbolo austriaco ed è un campione antinazista. […] Hitler non vincerà mai il campionato e non sarà il padrone del mondo. Il 23 gennaio 1939 Matthias e Camilla sono trovati morti nel loro appartamento, l’uno accanto all’altra. Nella stanza vi è una stufa a gas. È ordinata l’autopsia che attribuirà la morte all’avvelenamento da monossido di carbonio. […] Nemmeno Hitler riuscì a marcarlo.
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Foto AVVENIRE.IT