La Penna degli Altri

Mazzola: “Non capivamo se Meazza fosse destro o mancino, talmente aveva i piedi buoni”

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(LIBERO di Tommaso Lorenzin – Foto WIKIPEDIA)

In una intervista esclusiva concessa al quotidiano Libero, Sandro Mazzola ricorda il suo esordio in Serie A. Quel giorno, rimasto nella storia, l’Inter Primavera giocò contro la Juventus di Boniperti e Sivori.

[…] Le ricorda qualcosa il fatto di voler mandare la Primavera in campo per giocare la Coppa Italia?

[…] “Eh si, giocavo in Primavera e il mio debutto tra i grandi dell’Inter avvenne in circostanze simili. E pensare che dicevano che la società avesse preso il figlio del capitano del Grande Torino solo perchè ero un raccomandato”.

[…] Allora chi prese la decisione?

[…] “Sicuramente ci fu l’input decisivo di Herrera, che quando aveva queste idee diventava inarrestabile, poi Moratti lo appoggiò”.

[…] Come fu quel giorno per lei?

[…] “Era un sabato ed ero pure andato a scuola. All’ultima ora avevo matematica, con il professore che mi chiedeva di fare la schedina perchè aveva quattro figli ed era sempre in bolletta”.

[…] Quella fu l’ultima partita di Boniperti.

[…] “Venne da me e mi disse: Ho giocato contro tuo padre, era un grande. Io andavo di nascosto a vedere i suoi allenamenti al Filadelfia, era il più forte di tutti. Ma non dirlo a nessuno che te l’ho detto, eh!”.

[…] Sulla vostra panchina c’era Meazza.

[…] Andavamo all’allenamento in anticipo perchè lui, prima di venire da noi, si metteva a palleggiare e a tirare contro il muro, e noi non riuscivamo mai a capire se era destro o mancino, talmente aveva i piedi buoni”.

 

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