L’ex fuoriclasse francese, Michel Platini, nell’intervista de IL GIORNALE, fa il punto sull’Europeo 2020. Non nasconde la sua delusione sul mancato invito di nessuna federazione a partecipare all’evento, nonostante sia stato lui, in veste di numero uno della Uefa, a formulare la nuova edizione di questa competizione. Non solo il presente, anche un tuffo nel passato.
Viene ricordata la vittoria di quell’ Europeo dell’84 e un piccolo rimpianto quello di non aver accettato la panchina del Real Madrid.
[…] Tra l’altro lei ha vinto l’edizione dell’Europeo in Francia, nel 1984. “Se è per questo sono ancora il massimo goleador”.
C’è una cosa che non rifarebbe? “Rifarei tutto o forse, rifletterei su una sola cosa”. Quale? “Nel 1991 mi fu offerta la panchina del Real Madrid, mi ricoprivano di soldi. Non sentivo totalmente dentro di me l’amore per il ruolo di allenatore. Scelsi di assumere il ruolo di copresidente del comitato organizzatore del campionato del mondo” […]
In chiusura si evidenzia ancora la passione per questo sport e l’amore anche per l’Italia
[…] Sente ancora l’affetto della gente? “In Francia sicuramente, verrò in Italia nei prossimi mesi e so di ritrovare le stesse passioni di sempre”. A parte la nostalgia, il mondo del caldo l’aspetta ancora. “Lo so, molti ex compagni e colleghi e presidenti, mi chiedono di tornare. Mi aspettano”. Non come Godot.. “Devo pensarci, ho il tempo per riflettere e fare poi qualcosa che possa servire al calcio” […]
( IL GIORNALE di Tony Damascelli)
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