CALCIONEWS24.COM (Gabriele Montoli) – «Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari». Firmato Herbert Kilpin, primo allenatore e primo capitano del Milan, nonché co-fondatore della società. Il Milan Football & Cricket Club nasce il 16 dicembre 1899 grazie all’iniziativa di un gruppo di inglesi e italiani. Il primo presidente è Alfred Edwards, il campo di gioco delle origini è il Trotter di Piazza Doria, la sede la Fiaschetteria Toscana di via Berchet, nel centro di Milano. Un mese più tardi, Edwards affilia il club alla Federazione Italiana Football: è l’inizio della storia di quella che diventerà una delle più vincenti società della storia del calcio. Il primo, storico titolo nazionale viene conquistato nel 1901 e porta grande notorietà in tutto il Paese perché interrompe la serie di successi del Genoa, a quei tempi squadra implacabile.
Nel 1908, a seguito di dissidi interni relativi all’eventualità di tesserare dei giocatori stranieri, una parte della dirigenza si separa dalla società e il 9 marzo fonda un nuovo club, chiamato Football Club Internazionale. Il primo derby ufficiale della storia è proprio quello della Madonnina, andato in scena il 10 gennaio 1909: i rossoneri si imporranno per 3-2. Nello stesso anno, Edwards cede il controllo della società a Piero Pirello.
Il primo dopoguerra
Gli Anni ’20 e ’30 non regalano grandi successi al Milan, che nel 1922 ingaggia l’austriaco Ferdi Oppenheim, il suo primo allenatore professionista. È comunque un’epoca di grandi cambiamenti, con la costruzione nel 1926 dello Stadio di San Siro voluto da Pirelli e rimasto di proprietà del club fino al 1935, quando viene ceduto al comune. A segnare il primo gol assoluto alla Scala del Calcio è Giuseppe Santagostino, protagonista dei rossoneri nel primo dopoguerra con 106 reti in 235 presenze e ottavo marcatore nella storia del club. Nel 1939, su ordine delle autorità fasciste, il nome cambia in Associazione Calcio Milano. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, la società torna alla vecchia denominazione: nasce così, nel 1945, l’Associazione Calcio Milan.
L’ascesa sul palcoscenico internazionale
A partire dagli Anni ’50, la storia del Diavolo cambia grazie all’acquisto del trio svedese composto dai campioni olimpici Liedholm, Gren e Nordahl. La stagione 1949-50 rappresenta una svolta per il Milan, che riesce finalmente a colmare il gap con le prime della classe. La stagione si concluderà con un secondo posto dietro la Juventus, con Nordhal che, in virtù delle 35 marcature, stabilisce il record di reti segnate in una singola stagione. L’anno successivo, lo scudetto tornerà nelle bacheche rossonere dopo 40 anni di assenza: sarà l’inizio della grande storia nazionale del Diavolo.
Nel corso degli Anni ’50 il Milan riuscirà ad aggiudicarsi quattro campionati, mentre in campo internazionale vincerà per due volte la Coppa Latina – nel 1951 e nel 1956. Ma è negli Anni ’60 che la storia del Diavolo assume connotazione internazionale. L’arrivo dall’Alessandria del sedicenne Gianni Rivera, il contributo di José Altafini e la presenza in panchina di Nereo Rocco consentiranno ai rossoneri di portare per la prima volta la Coppa dei Campioni in Italia. Il Milan riuscirà a battere il favoritissimo Benfica di Eusebio, vincitore delle ultime due edizioni. Protagonisti della finale, manco a dirlo, sono proprio Altafini e Rivera, con Cesare Maldini in veste di capitano della squadra. Nel 1968 i rossoneri si aggiudicheranno anche la prima Coppa delle Coppe. Nella stagione seguente, arriva anche la seconda Coppa dei Campioni grazie alla vittoria per 4-1 nella finale di Madrid contro l’Ajax. I rossoneri chiudono gli Anni ’60 con la conquista della loro prima Intercontinentale. A livello di singoli, il dato storico più importante è il Pallone d’oro assegnato a Rivera nel dicembre 1969: è il primo italiano a riuscirci.
Lo Scudetto della Stella
Negli Anni ’70 il Milan si aggiudica un solo titolo nazionale, che tuttavia ha un valore aggiunto: è infatti lo scudetto della stella quello conquistato nella stagione 1978-79. Il 23 aprile 1978 rappresenta un’altra data storica, che consegna al calcio italiano un’altra grandissima bandiera di indiscutibile spessore: si tratta di Franco Baresi, futuro capitano del Milan per due decenni. L’anno della stella, tuttavia, è anche l’anno dell’addio al calcio giocato del capitano Rivera dopo 19 stagioni al Milan.
La caduta e la rinascita: l’Epopea di Berlusconi
Gli Anni ’80 regalano alla tifoseria rossonera l’esordio in prima squadra di un altro grande talento e figlio d’arte, Paolo Maldini, che esordisce il 20 gennaio 1985nella trasferta contro l’Udinese. Sono tuttavia anche anni bui per la società, costretta a subire per due volte l’onta della Serie B. Sull’orlo del fallimento, il 20 febbraio 1986 il club viene salvato dall’imprenditore Silvio Berlusconi, pronto a scommettere nuovamente sul Diavolo per riportarlo nell’Olimpo del calcio. Il suo progetto è ambizioso, ma avvalendosi dell’aiuto dell’AD Adriano Galliani e del Direttore Generale Ariedo Braida, la società riesce a risollevarsi completamente e a rivoluzionare completamente la squadra.
Il Milan dell’epopea berlusconiana conquisterà trofei in patria, in Europa e nel mondo, diventando così il secondo club della storia per titoli vinti dopo l’inarrivabile Real Madrid. Un ventennio in cui i rossoneri conquisteranno, sotto la guida tecnica di allenatori del calibro di Sacchi, Capello e Ancelotti, la bellezza di 6 Scudetti, 5 Champions League – e altrettante Supercoppe Europee – 2 Coppe Intercontinentali e 1 Mondiale per Club. Sono anche anni in cui il terreno di San Siro sarà calcato da fenomeni del calcio mondiale: Gullit, Van Basten e Rijkaard nei primi Anni ’90; Papin, Boban e Savicevic sotto la guida di Capello; Shevchenko, Inzaghi, Pirlo e Seedorf nei primi Anni 2000. E un ragazzo, che insieme a tutti loro crescerà e diventerà uno dei più grandi difensori della storia del calcio: Paolo Maldini.
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(Foto articolo Magliarossonera.it)