Luca Cordero di Montezemolo ha rilasciato un’intervista a “la Repubblica”, in relazione all’avventura di Maifredi alla Juventus. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:
LA REPUBBLICA (Simone Monari) – […] Come andò?
«Boniperti voleva Maifredi già due anni prima, fu lui a sceglierlo assieme a Gianni Agnelli […] l’Avvocato mi fece pressioni fortissime e quando dico fortissime non esagero. Sia lui che Boniperti volevano ringiovanire, rinnovare, di Maifredi piaceva molto quel suo calcio esteticamente bello, rispetto a quello tradizionale di Zoff»
[…] Lei che posizione aveva?
«Io, da tifoso del Bologna, avevo apprezzato quel calcio che Maifredi aveva portato, pur senza grandi giocatori. L’Avvocato mi disse che bisognava dargli una mano, creargli una struttura attorno»
Maifredi ha poi detto che lei era poco presente
«Non ha tutti i torti, in effetti. C’ero poco e dopo poco più d’uno cominciò a pensare che forse Maifredi non era l’uomo giusto. Magari avrebbe meritato più tempo, può anche darsi […]»
[…] Ma Maifredi?
«A un certo punto si pentì anche Boniperti, che formalmente era uscito ma continuava ad avere rapporti, parlava molto coi giocatori, consigliava l’Avvocato. E si sa, quando i giocatori fiutano che fra dirigenza e tecnico non c’è feeling, se ne accorgono in fretta. Ed è la fine»
Infatti non funzionò
«Ricordo la tremenda delusione per quel 5-1 a Napoli, in Supercoppa, a inizio stagione: Silenzi che pareva Van Basten, Tacconi che negli spogliatoi, avvilito, ci disse: io sono un portiere, non so fare il libero»
[…] Maifredi in una battuta?
«Ne conservo un bel ricordo, uomo di grandi passioni ed entusiasmi, se devo fargli un appunto, l’unico secondo me, è che non c’era un approccio approfondito sugli avversari, non li studiava tanto, era un po’ superficiale, c’era in lui l’idea che tanto la partita l’avrebbe fatta comunque la Juve. Le cose precipitarono dopo la sconfitta di Marassi per un rigore molto dubbio…».
[…] Gli avevate chiesto lo scudetto? O come ricorda spesso Maifredi era un anno di transizione?
«Non gli chiedemmo lo scudetto, ma quando sei alla Juve a quello comunque pensi sempre»