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Morte Bergamini – Luigi Simoni, ex compagno del Cosenza: “Nessuna droga, nessuna partita truccata…!”

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Va avanti alla Corte d’Assise a Cosenza, il noto processo che intende far luce sulla morte di Bergamini, morte  avvenuta, come ricorderete, il 18 novembre 1989 lungo la Statale 106 a Roseto Capo Spulico.

Ieri in aula l’unica indiziata, accusata di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, vale a dire l’ex fidanzata Isabella Internò. Testimone della giornata era stato l’ex portiere e amico fraterno di Denis Luigi Simoni detto Gigi.

“Denis era una persona vera, leale, un professionista serio come pochi e poi era bello, giovane e biondo molto apprezzato dalle donne […] Io e Denis avevamo tanti sogni in comune sia a livello calcistico, perché l’obiettivo era quello di arrivare in serie A per giocare con i “grandi” del tempo, e sia quello dopo la fine della nostra carriera: “comprare uno stabilimento balneare a Milano Marittima. Se voleva suicidarsi di certo non parlava di futuro e non si sarebbe recato a Milano Marittima nell’89, in vacanza con altri compagni, per vedere quali stabilimenti avremo poi potuto acquistare”.

L’ex portiere ha smentito ha poi smentito in maniera categorica le voci che volevano che all’epoca nello spogliatoio dei rossoblù ci fosse della droga: “Bergamini non si è mai drogato, io nemmeno, Padovano qualche canna se l’è fatta, ma non di certo cocaina … Bergamini non si è mai venduto una partita, non abbiamo mai venduto nessuna gara. Magari qualche 0-0 lo abbiamo fatto, questo sì”.

Torna poi sul giorno della morte e in quei giorni successivi: “Ho visto il corpo di Denis all’obitorio a Trebisacce, aveva un rigonfiamento sulla cassa toracica e ricordo che aveva un segno scuro simile ad un livido sulla tempia. Però il viso del “Berga” era bello ed integro. Al funerale ero pronto a guardare Isabella in faccia per sapere tutta la verità ma appena mi vide mi si buttò addosso e si mise a piangere. Lì per lì ho creduto alle sue lacrime … All’inizio, in preda al dolore, ho creduto alla possibilità di “Denis suicida” ma poi c’è stata una frase che la Internò disse  fosse stata pronunciata da Denis prima di morire: ‘ti lascio il mio cuore ma non il mio corpo’. Da questo ho avuto la conferma che non si è ammazzato, perché queste non sono parole del mio compagno di squadra e amico fraterno”.

Si ritorna in aula domattina e sul banco dei testimoni dovrebbe salire Roberta Alleati ultima fidanzata e promessa sposa di Donato Bergamini.

Oggi invece la giornata della fidanzata segreta di Denis, Roberta Alleati.

“Avevamo una storia d’amore io e Denis. Ero io la sua fidanzata e promessa sposa nell’89 non Isabella come tutti pensano … Denis mi ha raccontato che la storia con la Internò finì perché si era disinnamorato e poi lei lo pressava troppo, non lo faceva più vivere. Per usare un termine moderno Isabella lo stalkerizzava. Lo seguiva e se la ritrovava ovunque anche quando era a casa di amici. La storia si è conclusa per sfinimento […] “Ho appreso della morte di Denis, dal Tg2 dell’una del giorno successivo al decesso, ero a lavoro”. 

Il 10 febbraio continuerà il processo.

fonte quicosenza.it

 

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