Paolo Valenti ha presentato la sua trasmissione finché le forze glielo hanno consentito. La sorte gli ha tolto, purtroppo, la gioia dell’ultima trasmissione. Voleva salutare coloro che benevolmente lo avevano appoggiato, ammirato, per 20 anni e voleva così, innocentemente, comunicare la squadra per la quale faceva il tifo. E oggi, comunicandovelo, mi sembra quasi di assolvere un suo desiderio: Paolo Valenti era tifoso della Fiorentina”
Nando Martellini, gigantesco giornalista che accompagnò la Nazionale nelle vittorie più belle, volle ricordare il collega appena scomparso con l’ultimo omaggio riservato ad una icona della nostra storia sportiva. La rivelazione di un tifo rimasto enigma fino all’ultimo, simbolo di una correttezza giornalistica oggi quasi scomparsa.
Paolo Valenti avrebbe voluto comunicarlo a tutti, inconsapevole del fatto che quella del 21 Ottobre 1990 sarebbe stata la sua ultima apparizione di fronte allo sguardo rapito del tifo sportivo.
Quella trasmissione (90° Minuto) l’aveva creata lui, venti anni prima, insieme a Maurizio Barendson e Remo Pascucci. Un’idea innovativa, che consentiva a tutti di poter vedere i risultati ed i gol della giornata di Serie A subito dopo la fine degli incontri. Una rivoluzione televisiva e sociale, che si muoveva di pari passo con la crescita economica del Paese e con l’affermazione del campionato italiano in ambito mondiale. Gli anni della Lazio di Chinaglia, del Torino dei “gemelli del gol”, dello scudetto della stella del Milan, della Roma di Falcao e Liedholm, della grande Juventus di Platini, dell’incredibile Napoli di Mardona e del sontuoso Milan di Sacchi. Un ventennio raccontato con sapiente maestria e con pungente ironia da quel giornalista romano dai modi gentili, capace di entrare nel cuore degli italiani con la sua semplicità.
Se ne andrà il 15 Novembre del 1990 e, da quel giorno, 90° Minuto non sarà più lo stesso.
Il ricordo de La Gazzetta dello Sport del 16 Novembre 1990