BLASTINGNEWS.COM (Michele Caltagirone) – Un torneo dimenticato di cui hanno memoria soltanto alcuni appassionati di statistica in un contesto variopionto e di difficile inquadratura come quello delle amichevoli. Qui, tra l’altro, non si parla nemmeno di calcio ‘vero’, ma di calcetto 6 vs 6. Sul sintetico del PalaLido di Milano, però, il calcio fu verissimo così come il tifo sugli spalti. In campo c’erano quattro formazioni che avevano già scritto la storia del calcio europeo. Dal 21 al 23 dicembre del 1982 si disputò al palazzetto dello sport meneghino la prima ed unica edizione del ‘Mundialito Indoor‘, intitolato alla memoria di Angelo Moratti, il presidentissimo della Grande Inter e padre del futuro presidente Massimo Moratti.
Il periodo storico-calcistico
Il calcio italiano sta vivendo una fase estremamente intensa in quell’epoca: i venti del primo scandalo del calcioscommesse di due anni prima non si sono ancora spenti, ma sono stati quasi del tutto spazzati dalla splendida vittoria della nazionale italiana ai Campionati del Mondo del 1982.
Siamo in una fase di passaggio per quanto riguarda il calcio in TV: l’emittenza privata ha già scardinato la dittatura della Rai sulla trasmissione delle partite e le reti televisive di Silvio Berlusconi hanno già trasmesso sia il Mundialito-Copa de Oro disputato in Uruguay a cavallo tra il 1980 ed il 1981 e riservato alle nazionali, sia il Mundialito Clubs del 1981 disputato a San Siro e riservato ai club vincitori della Coppa Intercontinentale.
Le partecipanti
Dalla mente vulcanica del futuro patron del Milan fuorisce anche un Mundialito natalizio molto particolare: si giocherà al coperto a ranghi ridotti, ma i nomi delle partecipanti sono stellari: c’è l’Inter che ci tiene a vincerlo perché intitolato ad Angelo Moratti, c’è il Milan che milita in Serie B e che si ritrova a giocare un inedito confronto con i cugini, c’è il Nottingham Forest di Brian Clough che solo pochi anni prima aveva stupito il mondo vincendo due Coppe dei Campioni di fila da matricola assoluta, c’è infine l’Ajax che non è più da anni ai vertici del calcio europeo, ma può contare sul figliol prodigo Johan Cruyff tornato a vestire nella stagione precedente la maglia del club che lo aveva lanciato nella metà degli anni ’60.
Le gare verranno trasmesse da Canale 5 e sarà un piccolo trionfo in termini di audience: il calcio internazionale a parte i grandi tornei non è alla portata di tutti, la gente ha tanta ‘fame’ di calcio.
Il derby fuori programma ed il ritorno di Cruyff
Il PalaLido sembra un spaccato di San Siro la sera del 21 dicembre 1982 quando si affrontano Inter e Milan: sugli spalti ci sono circa 6.000 persone. I nerazzurri sono allenati da Rino Marchesi, una buona squadra che in campionato cerca di tenere il passo al vertice della scatenata Roma che in seguito vincerà lo scudetto: ci sono Altobelli, Beccalossi, Hansi Muller, Oriali, Bergomi e Collovati, tra gli altri ed in porta c’è il promettente Walter Zenga, all’epoca secondo di Bordon. Il Milan è un ‘piccolo diavolo’, anche se alcuni nomi sono destinati a riscriverne la storia negli anni a venire e ci riferiamo a Franco Baresi o Mauro Tassotti. Prima del derby si è giocata la sfida tra Ajax e Nottingham, gli olandesi hanno vinto 6-4 e la gara è stata illuminata da sprazzi di grande classe del 35enne Cruyff la cui stella sembra tornata a brillare ad Amsterdam.
Un calciatore ben diverso rispetto a quello che un anno e mezzo prima aveva indossato la maglia del Milan nel Mundialito Clubs e la cui prestazione aveva scatenato i fischi di San Siro, ma si presentò a quel torneo con un problema muscolare. ‘Ora sto bene’, dirà il fuoriclasse olandese ai cronisti prima di scendere in campo.
I risultati: vince l’Ajax, Franco Baresi miglior giocatore, ‘Spillo’ Altobelli è il bomber
Il ‘piccolo diavolo’ allenato da Ilario Castagner si prende la soddisfazione di fare suo il derby: le gare di disputano su due tempi da 25′ ciascuno, ne passano appena 3′ quando i rossoneri si portano in vantaggio con Tassotti. L’Inter reagisce e pareggia con Beccalossi e poi si porta in vantaggio con ‘Spillo’ Altobelli. Poco prima del finire del primo tempo, Franco Baresi segna il punto del 2-2. Nella ripresa le due squadre si danno battaglia, si gioca a campo ridotto, ma è pur sempre un derby. Il Milan apre le danze con Beppe Incocciati, i nerazzurri non riescono più a far breccia nella mini-retroguardia dei ‘cugini’. Finisce dunque 3-2 con i rossoneri che sfideranno in finale l’Ajax per la conquista del torneo e l’Inter che affronterà il Nottingham per il terzo posto. La sfida con i Forest sarà senza storia, gli uomini di Rino Marchesi vinceranno 5-1 contro una formazione che si dimostra davvero a poco agio sul sintetico a campo ridotto: spicca la quaterna di Altobelli che con 5 gol sarà capocannoniere del Mundialito Indoor mentre Antonio Sabato realizzerà l’altro punto dei nerazzurri. La finale sarà vinta dall’Ajax che supera 6-5 il Milan, protagonista comunque di una grande rimonta visto che ad un certo punto era sotto di tre gol. Ad aprire le marcature sarà Johan Cruyff che celebrerà con una piccola ‘rivincita’ sul Milan la sua ultima apparizione su un campo italiano. Nell’Ajax giocavano anche i giovanissimi Frank Rijkaard e Marco Van Basten, suggestivo dunque pensare al primo incontro dei tifosi rossoneri con quelli che, meno di un decennio dopo, saranno gli idoli di tante vittorie internazionali. Alla fine ci sarà gloria anche Franco Baresi premiato come miglior giocatore del quadrangolare. “Una bella esperienza, certamente da ripetere”, commenterà Sandro Mazzola a fine torneo, ma del Mundialito Indoor non si parlerà mai più e sparirà complessivamente anche dalla memoria dei tifosi. Una piccola parentesi di insolito, grande calcio che, a 36 anni di distanza, è piacevole rievocare.
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