La caratteristiche della maglia del Napoli 1985-86
Questa settimana condivido una bellissima maglia da trasferta del Napoli dell’epoca Maradoniana: si tratta di una bellissima maglia bianca da trasferta risalente alla stagione 1985-86. La prima con il mister Ottavio Bianchi sulla panchina azzurra.
La maglia è molto semplice: si tratta di un modello estivo in lanetta leggera, con lo stemma societario stampato in vernicetta di colore blu scuro, l’immancabile logo della Ennerre appena sopra lo sponsor e lo sponsor Buitoni in vernicetta rossa. La nota azienda alimentare legò il suo marchio (ora detenuto dalla multinazionale svizzera Nestlè) a quello azzurro per tre stagioni, questa fu la prima. Fondata nel 1827 da Giovanni Battista Buitoni a Sansepolcro (Arezzo), produce ancora oggi su scala internazionale pasta secca e prodotti da forno.
Sul retro della maglia, l’inconfondibile numero 3 di colore azzurro.
Fronte maglia
Diego e Passarella prima della sfida di Firenze
Si tratta di una maglia molto difficile da ritrovare nelle sue condizioni originarie, data l’usanza societaria (purtroppo per noi collezionisti) di riutilizzare le maglie per le formazioni giovanili applicando, in modo indelebile, il nuovo sponsor Mars quando subentrò a Buitoni nel 1988.
Il club campano, utilizzò questo modello di maglia estiva in sole tre trasferte:
– Pisa-Napoli 1-1 del 15 settembre 1985 con gol di Berggreen e Bruno Giordano;
– Fiorentina-Napoli 0-0 del 13 ottobre 1985;
– Avellino-Napoli 0-1 del 27 aprile 1986 con gol sempre di Bruno Giordano.
Diego Armando Maradona con questo modello di maglia dal sito collezionistico www.francescocammarota.it
Bruno Giordano in azione a Pisa
I giocatori che hanno utilizzato il numero 3
Nelle prime due occasioni il numero 3 era sulle spalle di Massimo Filardi, mentre nella trasferta di Avellino, ultima di campionato, il numero 3 è stato indossato dal giovane difensore napoletano Antonio Carannante. Massimo Filardi, nativo di Salerno, formò con Ciro Ferrara la più giovane coppia di terzini del campionato italiano insieme al giovanissimo Ciro Ferrara. Vanta 59 presenze all’attivo, uno scudetto, una coppa Italia e una Coppa Uefa conquistata con gli azzurri, anche se visse da spettatore la stagione dello scudetto a causa di un grave infortunio. Lo stesso può dirsi per Antonio Carannante, prodotto del vivaio azzurro insieme a Ciro Ferrara, giocò stabilmente in quella stagione con 20 presenze complessive ed anche lui visse non da protagonista la cavalcata del campionato successivo, sempre a causa di un infortunio.
Diego e De Napoli prima di Avellino-Napoli, ultima di campionato
Napoli 1985-86: la storia della stagione
La stagione 1985-86 fu quella in cui il Napoli cominciò a diventare grande: ad affiancare il Pibe de Oro arrivò un grandissimo attaccante come Bruno Giordano dalla Lazio retrocessa in B ed il bomber di Trastevere diede un grosso contributo tra assist e gol, ben 11 realizzati.
Massimo Filardi nella stagione 1985/1986
La squadra fu rinforzata anche con gli innesti di Eraldo Pecci dalla Fiorentina, Alessandro Renica dalla Sampdoria e Ruben Buriani dalla Roma, quest’ultimo con sole 5 presenze all’attivo dato il fallo criminale di Andrea Mandorlini che gli causò la rottura di tibia e perone nella trasferta di Milano contro l’Inter del 10 novembre 1985.
La punizione del secolo di Diego contro la Juventus
Alla fine, fu un terzo posto finale con 39 punti alle spalle di Juve e Roma, beffata dal Lecce già retrocesso alla penultima di campionato. Da ricordare di quella stagione, in particolare, la punizione del secolo di Diego Armando Maradona nella vittoria sotto la pioggia contro la Juventus del 3 novembre 1986. Il meraviglioso pallonetto a Giuliano Giuliani nel 5-0 interno al Verona campione d’Italia. Unica pecca, il pessimo girone di Coppa Italia che non valse il passaggio del turno. I partenopei chiusero alle spalle di Vicenza e Padova, squadre di categoria inferiore.
Un grazie infinito al caro Luigi per questa grande maglia.