GLIEROIDELCALCIO.COM – Un titolo che sembra una condanna, “povero” e “sfortunato” i termini utilizzati per descrivere il giovane Paolino Pulici. Così, in maniera impietosa, l’attaccante granata viene definito. L’articolo de “La Stampa”, datato 3 aprile 1970, passa poi ad analizzare tutti gli errori
“L’attacco del Torino, con diciannove reti, è uno dei più poveri del campionato, e l’attaccante più povero è Paolo Pulici. Lo avevano definito «il nuovo Riva», un «prodigio», una «forza della natura», invece non segna reti da un anno. Ricapitoliamo con Pulici la sfortunata serie delle più clamorose occasioni, mancate”, questa la premessa prima di analizzare tutti gli errori dell’attaccante partita per partita.
“JUVENTUS-TORINO 1-2: al 35′ del secondo tempo butta fuori un pallone d’oro regalatogli da Tancredi.
FIORENTINA-TORINO 00 verso la fine del primo tempo, su rimando di Sattolo, l’attaccante salta Ferrante e spara alto sulla traversa.
TORINO-BARI 0-1: Colautti sbuccia la palla e Pulici solo davanti a Spalazzi tira fuori sulla sinistra del portiere.
TORINO-VERONA 2-1: inizialmente sfiora il palo su splendida rovesciata. Al 45′ ‘ spara in porta e Ripari ferma in area con un braccio. Poletti manca il rigore.
TORINO-BRESCIA 1-0: al 15′ del secondo tempo scarta Botti e Busi, poi Boranga in uscita gli strappa il pallone dai piedi.
TORINO-LAZIO 3-0: palo al 32′ del secondo tempo. Al 34′ potrebbe segnare ma Papadopulo lo butta in terra. Il rigore è trasformato da Moschino.
PALERMO-TORINO 1-0: allo scadere del primo tempo Pulici segna la sua prima rete; Di Tonno annulla inspiegabilmente. Al quarto d’ora della ripresa salta la difesa ed al momento di aggirare Ferretti si allunga troppo il pallone che finisce sul fondo.
BRESCIA-TORINO 0-1: per due volte, al 14′ del primo tempo ed al 42′ della ripresa, due magnifici tiri del forte attaccante superano il portiere avversario, ma prima Volpi, poi Zecchini respingono sulla linea di porta.”
“In molte di queste partite Pulici è stato protagonista”, prosegue l’autore dell’articolo cercando a questo punto di giustificarlo, “imponendosi per dinamicità e potenza, in tutte ha avuto sfortuna. Il suo, tuttavia, non è un male cronico. La deconcentrazione al momento del tiro è una questione psicologica che si risolverà automaticamente nel momento, in cui una palla non «stregata» entrerà in porta. Pulici, comunque, non sembra fare drammi: «Inizialmente ho sperato in una maggiore fortuna che evidentemente mi è mancata. Ora non mi dispero: scendo in campo tranquillo come sempre, ma per quanto mi sforzi pare che non ci sia nulla da fare. Eppure, l’anno scorso ho fatto una sfilza di reti. Spero in queste ultime quattro partite e chissà che nell’ultima non riesca a fare un piacere alla Juventus, segnando un gol al Cagliari». Evidentemente non ha fretta di segnare ed è giusto, compirà vent’anni tra pochi giorni, di fronte a sé ha molti anni di carriera. Ma Pulici fa affidamento, soprattutto, sulla legge delle probabilità”.
Nelle successive quattro partite “Paolino” non riuscirà a trovare la via della rete, e il Toro riuscirà a portare a casa solo un punto con il Bologna, e perdendo sonoramente 3-0 con il Milan, di misura con il Vicenza e, nell’ultima giornata, incasserà 4 reti dal Cagliari.
La carriera di Pulici andrà sempre meglio, comincerà a segnare gol a grappoli e vincerà la classifica cannonieri per ben tre volte, 1972/73 (17 reti), 1974/75 (18 reti), 1975/76 (21 reti). Due volte vincitore della Coppa Italia, vincerà il campionato nel 1976 con il Torino, dopo 27 anni dalla tragedia di Superga. Con Graziani costituirà il duo conosciuto come “I gemelli del gol”, finalizzatori del celebre tremendismo granata di Gigi Radice.