(STORIEDICALCIO.ALTERVISTA.ORG – Foto WIKIPEDIA)
Storie di Calcio dedica un articolo alla figura di Paolo Valenti. Ecco un estratto.
[…] Assunto alla Rai nel 1950 […] poi l’invenzione di «Novantesimo minuto», con Maurizio Barendson e Remo Pascucci, i pionieri dello sport sul video di RaiDue. Quarant’anni di microfono, venti di gol domenicali, una vita fra radio e TV. Abbastanza per essere noti, non sufficiente per essere amati.
[…] Paolo Valenti arrivava nelle case con cortesia e discrezione. Non contraddiceva, si permetteva soltanto di dubitare. Non snocciolava verità rivelate, osava soltanto proporre un’ipotesi o una testimonianza.
[…] Frasi come «un bel salto in avanti», «eh, oggi non è andata troppo bene», ritenute puerili e banali dagli intellettuali (?) della esegesi sportiva, servivano invece a Valenti per raccontare il gioco del pallone come una favola e per entrare così nel cuore dei suoi spettatori. […] Paolo Valenti era laureato in filosofia, aveva scritto un romanzo, molti racconti e tanti libri. E proprio per questo non avvertiva il bisogno di auto-promuoversi, sfoggiando paroloni o avventurandosi in rischiosi labirinti di congiuntivi.
[…] L’indulgenza, a volte un po’ ecclesiale, era la sua caratteristica. La usava verso tutti, verso l’arbitro colto in errore, verso il terzino sorpreso in pieno sgambetto, verso il collega di giacca troppo pacchiana o di aggettivazione troppo ardita.
Vai all’articolo originale