Jean-Pierre Papin, tra i più grandi attaccanti francesi della storia, insignito del Pallone d’oro nel 1991. Il Giornale racconta una storia che non tutti conoscono …
“Dal matrimonio con Florence nasce Emily e alla piccola viene diagnosticato un grave problema di salute, cerebrolesa con tetraparesi, malattia rara, per la medicina un punto interrogativo. Jean-Pierre vira, mette il calcio dopo, e di questo non fa parola. Salta gli allenamenti, in campo si vede poco, i tifosi non capiscono e lo insultano, strapagato e lavativo. Dice: I medici ci avevano detto che non avrebbe mai parlato ne mai camminato, unica soluzione una clinica dove farla sopravvivere senza dolore fino alla morte. Lui e Florence non si arrendono, consigliano loro delle cure negli Stati Uniti, costosissime e in un Paese lontano: Ma si trattava di Emily e volevamo darle una speranza.
Lascia spesso la Germania per volare in America, tifosi e stampa non sanno e lo attaccano, torna in Francia nel Bordeaux, adesso il suo tempo lo passa interamente con Emily, l’assiste nella fisioterapia e nella talassoterapia, fa con lei lunghe passeggiate sulle spiagge dell’Atlantico, chiude a 35 anni con il professionismo nel Guingamp, si sente ancora un calciatore ma non ha più voglia di allenarsi e inizia l’impegno a favore dei bambini cerebrolesi.
Emily fa grandi progressi. Jean Pierre trascorre dieci ore al giorno con lei, la stimola, le insegna a riconoscere i colori, le racconta lunghe storie e Emily infine riesce anche a leggere e percorrere cinque chilometri, alcuni di corsa. Oggi Jean-Pierre e Florence hanno fatto cara la loro esperienza dando vita a “Noeuf de Coeur”, fondazione a sostegno delle famiglie con figli colpiti dallo stesso problema neurologico di Emily”
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