(ILPOSTICIPO.IT di Simone Lo Giudice – Foto SIAMOLAROMA.IT)
Paulo Sergio racconta la sua carriera in una intervista pubblicata sul sito Ilposticipo.it. Ecco un estratto
[…] Paulo Sergio ha 50 anni e fa il commentatore televisivo. Da giocatore ha vinto il Mondiale e la Champions League, oggi vive ancora per il calcio e sogna di tornare nella sua Roma
[…] Lei con il Brasile è stato campione del mondo…
“Sono campione del mondo ’94. Vincere il Mondiale è stato unico, il Brasile non lo conquistava da 24 anni, avevamo tantissima pressione. Abbiamo vinto la finale, mi dispiace che sia successo contro l’Italia. È stata una delle partite più importanti di sempre.”
[…] Lei ha sempre sognato di fare il calciatore?
“Ho cominciato a giocare a 13 anni nel Corinthians e ci sono rimasto 9 anni. Nel ’93 sono andato via dal Brasile e mi sono trasferito in Germania al Bayer Leverkusen.”
[…] Che ricordi ha dell’esperienza alla Roma?
“Sono contentissimo di quello che ho fatto a Roma. Ho disputato due grandi stagioni. Il mio rapporto coi tifosi è stato spettacolare, mi hanno dato sempre una grossa mano. Al primo anno ho segnato 12 gol in Serie A: non è una cosa facile. Al secondo mi sono ripetuto segnando lo stesso numero di gol. Eravamo una grande squadra: due anni dopo il mio addio la Roma ha vinto lo scudetto, questa ne è la prova.”
[…] Cosa le viene in mente se dico Totti e Zeman?
“Io e Chicco avevamo un rapporto bellissimo. In quella squadra c’erano tanti campioni: Di Biagio, Tommasi, Delvecchio, Balbo, Aldair e Zago. Penso che Zeman abbia fatto benissimo: ci faceva lavorare tanto, facevamo gli scalini con i pesi ed era faticoso.”
[…] Le è dispiaciuto lasciare la Roma?
“Il Bayern mi voleva e ho accettato perché volevo vincere la Champions League: per questa ragione ho cambiato squadra, Roma però è rimasta nel mio cuore.”
[…] Qual è il difensore più forte che ha affrontato?
“Quello più forte secondo me però era “Pluto” Aldair: mi piaceva come giocava, non c’è più stato un difensore tecnico come lui. Abbiamo giocato insieme nel Brasile e nella Roma: lo considero il più forte.”
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