“E’ un esame anche per me, sono tutto da scoprire”
Gennaio 1981. Le ombre di una clamorosa retrocessione serpeggiavano sulla magnifica Firenze. Quella truppa di belle speranze, capeggiata dal tecnico Carosi, sembrava aver smarrito la magia del torneo precedente.
Un girone di andata piuttosto sottotono, fatto di due sole vittorie nei primi due turni, di una serie consecutiva di pareggi e di inaspettate e sconfortanti sconfitte. La famiglia Pontello, da poco subentrata al comando societario, aveva deciso di aprire quel decennio costruendo una squadra di tutto rispetto, con la punta di diamante Bertoni a supporto del mitico Antognoni.
Al giro di boa, con la Viola scivolata in fondo alla classifica, la svolta decisiva. Al posto di Carosi il grandissimo “Picchio” De Sisti, condottiero del centrocampo per quasi un decennio e novello allenatore senza nessuna esperienza alle spalle.
Una scelta coraggiosissima, dopo il rifiuto eccellente di Valcareggi.
De Sisti arriverà in una mattinata di fine gennaio, supportato da tutto il calore della tifoseria e da un gruppo di giocatori ormai logori, vogliosi di una svolta e determinati a riprendere un cammino interrotto per poca autostima.
“Mi sono accollato una responsabilità enorme. Tuttavia parto avvantaggiato dalle conoscenze che ho di questa città e dei fiorentini” dichiarerà l’ex bandiera sulle colonne de La Gazzetta dello Sport.
Quel campionato non gli darà torto. Una clamorosa rimonta che lo porterà al 5° posto finale, farà da apripista al quel campionato 1981/82 che la Viola concluderà al secondo posto, staccata di solo un punto dalla Juventus del Trap.
Un traguardo inaspettato, per quel “giovanotto” che era destinato ad allenare le giovanili della Roma, prima di quell’esordio da regista nel calcio dei grandi.
La prima pagina de La Gazzetta dello Sport del 27 Gennaio 1981