GLIEROIDELCALCIO.COM – Pierino Parti ci ha lasciati improvvisamente, a soli 73 anni. Un attaccante che ha segnato davvero un’epoca, uno in grado di realizzare tre gol in finale di Coppa dei Campioni all’Ajax di un giovanissimo Crujiff.
Questa perdita ha suscitato emozione in tutto l’ambiente calcistico italiano, a pochi giorni da quella di un altro calciatore simbolo di quegli anni, quel Mariolino Corso che faceva parte dell’altra sponda di Milano, quella nerazzurra.
La Repubblica lo ricorda attraverso la notte del Bernabeu del 1969 … “Emblematica la rete del 4-1 che sigillò il trionfo: un colpo di testa dopo un ricamo infinito del Golden Boy nel tempio del Santiago Bernabeu. Ma Prati non sapeva solo trasformare in oro solo le trovate degli altri, il gol infatti sapeva anche costruirselo, ed in tutte le salse. L’esempio sempre nella stessa notte spagnola: ne inventò uno con una bomba da fuori area che non concesse il tempo di un amen al portiere olandese Bals”.
La Gazzetta dello Sport ne esalta le doti tecniche definendolo … “Uno che segnava in tutto i modi: di sinistro, certo, ma anche destro, in acrobazia, di testa, d’anticipo, di furbizia. Gianni Rivera, il genio, inventava e rifiniva, mentre Prati ne concretizzava i lampi, da attaccante moderno”.
Il Corriere dello Sport lo incorona come …“Uno degli attaccanti più forti a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Prati era un idolo delle folle, aveva vinto tutto, lo hanno amato tutti i tifosi che aveva fatto gioire con i suoi gol”.
Il Messaggero fa il paragone con l’altro 11 scomparso due giorni fa, mettendo i due campioni a confronto … “C’è modo e modo di essere un numero 11. C’è il modo alla Mariolino Corso, indolente e illuminato, fantasista per talento e ala sinistra per caso…. e c’è il modo di Pierino Prati, poderoso e travolgente, attaccante puro piazzato all’ala sinistra perchè da ragazzino sembrava troppo traballante”.
Il saluto giornalistico ad un campione che ha segnato un’epoca felice del calcio italiano.