Oggi, alle Officine Garibaldi, il convegno dal titolo “Stadi d’avanzamento, l’Arena che verrà”, è stata l’occasione per fare il punto sulla storia dello stadio pisano e per guardare al futuro dell’impianto. Presenti l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Pisa Raffaele Latrofa, la dirigenza del Pisa e lo studio di progettazione del nuovo impianto Iotti/Pavarani. Presente anche Fabio Vasarelli dell’Associazione Cento che ha illustrato la storia dello stadio facendo un viaggio nel tempo. Qui di seguito il suo intervento come riportato dal portale sestaporta.news:
“L’Arena Garibaldi nasce come Arena Federighi quando un antico possidente fece ostruire un anfiteatro per le corse dei cavalli fuori Porta a Lucca. Nacque l’Arena Federighi, prima ippodromo e poi teatro. Fu il primo Teatro Diurno di Pisa all’aperto, era il 1807, 212 anni fa. Nel 1849 l’ippodromo si sposta a San Rossore, nel 1882 si cambia nome e diventa Arena Garibaldi e poi nel 1896 viene chiuso definitivamente il teatro diurno. Infine nel 1919 si svolge la prima partita di calcio allArena, il 4 maggio contro l’US Livorno (5-1, curiosità il primo gol lo segnò il Livorno). Ad ottobre l’inaugurazione ufficiale contro la Juventus di Roma (anche qui la partita finì 5-1). Le immagini dell’epoca riportano un’Arena sguarnita di qualsiasi struttura, agli albori. Nel 1929-31 nasce il primo vero stadio strutturato e assume il nome di Campo del Littorio. Nel 1930 viene costruita la tribuna coperta. L’inaugurazione è nel 1931 con il Re e la Regina a Pisa per l’occasione, l’8 novembre. Negli anni della seconda guerra mondiale l’Arena viene requisita dagli americani che ci costruiscono un ospedale, era il 1945. Terminata la guerra torna la denominazione, il 13 luglio 1947, di Arena Garibaldi. Si arriva agli anni ’50 con uno stadio teatro anche di anni difficili per il Pisa. Negli anni ’60 aumenta il seguito attorno alla squadra e vengono anche costruite delle strutture come le curve, seppure con rozze tribune. Nel ‘67/68 la gradinata viene buttata giù e viene anche ricostruita la curva sud sul modello della nord. Negli anni ’70 si consolidano tutte le strutture che permangono fino quasi ai giorni nostri. Le foto d’epoca mostrano le corsie della pista d’atletica. L’ultima struttura della curva costruita, a completamento dell’anello è, ironia della sorte oggi, l’unica chiusa e inagibile, il famoso curvino. Negli anni ’80 si demolisce la copertura esistente della tribuna superiore e poi viene completato e costruito per la Serie A. Del 1985 la targa dedicata a Renzo Passaponti, il giornalista a cui è intitolata la sala stampa. Nel 1989-90 arriva l’ultima trasformazione strutturale e Romeo fa assegnare a Pisa, con Pescara, lo status di stadio riserva per i Mondiali. L’Arena perde la pista di Atletica, vengono allargati i posti e viene cablato tutto lo stadio con i seggiolini. Si raggiunge la quota di 25 mila spettatori a sedere, ma ridotta la capienza di circa 10 mila posti. Nel 1990 arriva il tabellone luminoso, ma presto sarebbe caduto in disuso. Nel 2001 l’Arena viene ufficialmente cointestata a Signorini, nel 2005 la gradinata intitolata a Gianluca Signorini e la Curva Nord a Maurizio Alberti. Nel 2017 la tribuna stampa viene intitolata a Renzo Barabotti, giornalista del Tirreno.”