GLIEROIDELCALCIO.COM – Il nostro continuo “viaggiare” per “giornali d’epoca” ci porta quest’oggi al periodico Il Messaggero Sardo, anno 1971 numero di ottobre.
A pagina 30, sotto un’immancabile foto di Rombo di Tuono e il titolo “Riva è di nuovo mattatore ma il Cagliari non c’è ancora”, troviamo un paragrafo …
“Un “libero” che studia per diventare medico … Riccardo Dessì speranza del vivaio rossoblù”, firmato da Ovidio Fioretti, leggiamo …
“Chi è Riccardo Dessi, una delle riserve del Cagliari, potrebbe dirlo, per averci giocato contro e quindi per esperienza diretta, il centroavanti della Fiorentina Sergio Clerici, Clerici è giocatore famoso. Giunse in Italia undici anni fa quando le “frontiere calcistiche” erano aperte e i giocatori sud americani erano di moda. Eclettico, fantasioso come tutti i calciatori brasiliani di classe, Clerici è apprezzato per il pregevole tocco di palla e per il dribbling ubriacante che gli permette di umiliare tutti gli stopper che devono affrontarlo. Due mesi fa la Fiorentina giocò contro il Cagliari per la Coppa Italia. Uno sciopero di alcuni giocatori rossoblù costrinse Scopigno a ricorrere alle riserve. Tra esse, era Riccardo Dessi che sostituì il titolare Comunardo Niccolai. Ricordando quella partita Clerici potrebbe dire di essere sceso in campo con maggior baldanza del solito, sicuro di fare ciò che avrebbe voluto contro il giovane e inesperto difensore. Invece, dopo dieci minuti di gioco, Clerici cominciò a perdere regolarmente ogni dribbling e via via che passava il tempo, toccò sempre meno il pallone. All’esperto centroavanti quel giovane stopper diede quel giorno uno dei più grossi dispiaceri della sua lunga e gloriosa carriera calcistica. Alla fine della partita il centravanti viola fu costretto ad ammettere di aver toccato non più di dieci palloni e di essere rimasto impressionato per la tempestività, per l’irruenza, il tempismo, il piazzamento, il senso dell’anticipo di Riccardo Dessì. Chiese chi fosse e seppe che Dessì era alla sua seconda partita in serie A, che aveva esordito tre anni prima contro la Roma e che poi, nonostante la buona prova, il Cagliari lo aveva “prestato all’Olbia dove aveva giocato un campionato in serie C e poi alla Tharros in quarta serie: e che, solo quest’anno, per un tardivo ma utile ripensamento, era stato richiamato a Cagliari.
Il campionato non era ancora cominciato e Clerici disse: “Se il Cagliari ha riserve così brave, il campionato non glielo toglie nessuno”.
Riccardo Dessì ricorda quella partita con un vago sorriso, più di delusione che di compiacimento. Sperava, è logico. di essere chiamato a far parte della “rosa”, non perché si sia “montato” la testa o perché sa di essere bravo, ma perché al calcio sacrifica le poche ore che lo studio gli lascia libere e perché sarebbe ora ormai, dopo tanti anni di “gavetta”, di cominciare a raccogliere i frutti. Ancora tra le riserve Dessì, sardo da sempre, cagliaritano “verace” come direbbero a Napoli, è al sesto anno di medicina, in regola con gli esami. L’anno venturo si laureerà, ma continuerà a giocare a pallone.
“E’ la mia più grande passione – dice – e, nonostante le grandi delusioni che mi ha dato il calcio, continuerò a giocare anche se, ormai, non mi faccio più illusioni”.
Il tempo però lavora per lui. Scopigno, si sa, è, per certi aspetti, simile
a Valcareggi e non vuole rischiare con i giovani. L’anno venturo Dessì di anni ne avrà 25. Martiradonna avrà raggiunto il limite di età per la pensione.
Il posto di titolare dovrebbe allora essere di Riccardo Dessì.
Insieme alla laurea in medicina”.
In effetti con il ritiro di Martiradonna troverà maggior spazio tra la prima linea. Nel 1975 abbandona la carriera calcistica per indossare il camice bianco dei medici. In carriera ha totalizzato complessivamente 41 presenze in Serie A.