GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – E’ il 5 febbraio 1978 e al Salinella si gioca Taranto-Cremonese. La squadra di casa deve vincere per continuare a sognare. Tutta la squadra lotta con grande ardore ma gli avversari sfoderano tra i pali un Ginulfi in giornata di grazia. Sarà 0-0 alla fine e il Bomber del Taranto Iacovone è triste. Una tristezza profonda per non essere riuscito a regalare la vittoria alla sua gente. Nessuno però può immaginare che questa sarà la sua ultima partita. Dopo la mezzanotte infatti, il 6 febbraio, troverà la morte in un incidente stradale a San Giorgio Ionico. La sua vettura, una Citroen Dyane, sarà speronata da un’Alfa GT appena rubata da un giovane che procedeva a fari spenti perché inseguito dalla polizia. Ne consegue un urto violentissimo. Il calciatore muore sul colpo tra le lamiere contorte della sua vettura mentre l’investitore rimane ferito in modo leggero. Taranto sprofonda nella tristezza: la morte di un giovane non si spiega mai. Tutti i suoi compagni si recano all’ospedale “SS. Annunziata” di Taranto. Così fanno anche tanti cittadini.
Una data, questa del 6 febbraio che, a quarantuno anni distanza, vogliamo ricordare, per omaggiare Iacovone. Questa volta abbiamo deciso di ricordarlo raggiungendo colui che, nel 2016, ha diretto il cortometraggio “Iaco” dedicato a Erasmo, il regista Alessandro Zizzo.
“Ricordo che quando passavamo da San Giorgio”, esordisce il giovane regista, “lì dove è stata posata la lapide di Iacovone, mio padre mi raccontava ogni volta la storia di questo sfortunato calciatore del Taranto, morto giovane in un incidente stradale. Nonostante il tempo trascorso ormai da quella nefasta notte, Erasmo è ancora nel cuore dei tarantini. Il cortometraggio, prodotto da Apulia Film Commission, è inserito nell’ambito del “progetto memoria” che si pone l’obiettivo di raccontare alcuni personaggi pugliesi e anche se Iacovone è molisano, è infatti nato a Capracotta in provincia di Isernia, è diventato un personaggio di Taranto. Ho pensato subito di raccontare questa storia. Poi, man mano che andavo avanti ho avuto timore di farlo. Mi sono reso conto che stavo andando a “toccare” qualcosa che i tarantini hanno “mitizzato”, e l’idea di raccontarlo mi spaventava. Erasmo è ovunque anche oggi: negli esercizi commerciali, in alcune locandine e nelle memorie di chi ha vissuto quel periodo. Chi non lo ha visto giocare ha ricevuto in dono il suo racconto. Poi lo stadio… a lui dedicato nemmeno due giorni dopo la sua morte. Vi racconto un episodio che mi ha raccontato la figlia di Iacovone, Rosy…: qualche tempo fa lei decise di passare qualche giorno a Taranto in un periodo particolarmente affollato. Dopo aver chiamato varie strutture ricettive e sentirsi dire che purtroppo non avevano posto, una di queste le dice di lasciargli il nome e il numero che avrebbero richiamato loro se per caso qualcuno avesse disdetto. Lei lascia quindi il proprio recapito telefonico e ovviamente nome e cognome… “Iacovone, come Erasmo”, esclamano dall’altra parte della cornetta, “Si, sono la figlia” risponde Rosy. Dopo pochi minuti è stata richiamata per dirgli che gli avevano trovato per lei una splendida struttura. Questo è l’amore per Erasmo ancora oggi. Il rispetto profondo per lui, la sua storia e la sua famiglia”.
E’ molto preso Alessandro Zizzo dal racconto… una breve pausa e poi riprende… “Abbiamo girato a Taranto, Manduria e il centro storico di Maruggio… al minimo accenno al fatto che il soggetto del film era Erasmo tutte le persone si mettevano a disposizione per agevolarci. Incredibile. In questa avventura ho avuto modo di approfondire meglio la storia di Erasmo anche grazie alla conoscenza della moglie, Paola Raisi: una donna straordinaria che ha il marito nel cuore. Ecco, nel “corto” ho cercato si di far emergere ovviamente la storia dell’Erasmo calciatore ma volevo emergesse anche questo loro rapporto fatto di un grandissimo amore, che ancora oggi continua”.
“Come tutte le esperienze anche questa mi è servita molto, sia dal punto di vista umano/personale sia sotto il profilo professionale” continua il regista, “Dal primo punto di vista, quello umano, ho già detto di quanto amore abbiamo ricevuto da tutti coloro incontrati sulla nostra strada. Da punto di vista professionale ho aggiunto la possibilità di trovarmi a registrare un “corto” con le difficoltà tipiche di un ambientamento in un epoca diversa dall’attuale, dove il reperimento di oggetti e abbigliamento d’epoca ha la sua difficoltà”.
Il regista Alessandro Zizzo
Ringraziamo Alessandro Zizzo per la sua disponibilità e cortesia, ma lui vuole ancora dirci qualcosa… “La storia del Taranto e conseguentemente quella dei tarantini, con il calcio è un po’ come un amore non corrisposto… un popolo e una tifoseria che meriterebbero di più, molto di più. Erasmo Iacovone è stato l’eroe di una città e di un popolo con un cuore grande, grandissimo. Un amore e un ricordo che viene tramandato di padre in figlio, che rimarrà ancora nel tempo, forse per sempre. Mi auguro che questo corto, nel descrivere questo grande cuore dei tarantini possa restituire in qualche modo una piccola parte di quella bellezza che invece è stata ultimamente rovinata da vicende come quella dell’Ilva che hanno violentato il territorio e il nome di questa città”.
Un pensiero a cui anche noi ci uniamo, ringraziando Alessandro e invitandovi, qualora non l’abbiate già fatto, a vedere il “corto” cliccando qui… gridando “IACO, IACO, IACOVONE”