La Penna degli Altri

Riva: “Nel ’70 il Brasile era forte, ma non c’era tutta quella differenza”

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(LANUOVASARDEGNA.IT – Foto RAIPLAY)

[…] Era una promessa del calcio italiano, un 21enne scalpitante, quando Edmondo Fabbri lo portò da turista nella rovinosa, per gli azzurri, campagna d’Inghilterra.

[…] «Noi quel mondiale – ricorda Riva – lo abbiamo vinto battendo in semifinale la Germania per 4-3 al termine di una partita straordinaria. Fu una fatica inenarrabile, ma la soddisfazione fu immensa. Io feci anche un gol in quei pazzi tempi supplementari. Insomma quella partita resta davvero una delle più importanti e più belle che io abbia mai giocato».

[…] «Sicuramente pagammo lo sforzo compiuto per battere i tedeschi. L’altitudine messicana ci portò via il respiro. E poi quel Brasile era davvero forte. […] A me resta solo un rammarico, la dimensione della sconfitta. Anche l’Italia era una squadra forte e fra noi e loro non c’era tutta la differenza che racconta il risultato della finalissima».

[…] 1974 in Germania. […] Riva giocò le ultime due sue partite in nazionale in quei mondiali: prima la gara vinta, per 3-1, contro i dilettanti di Haiti, quindi il pari con l’Argentina per 1-1: era il 19 giugno del 1974.

[…] Riva tornò in nazionale da dirigente accompagnatore, sin dai mondiali del 1990 in Italia. Da allora è stato il consigliere ascoltatissimo dei calciatori. […] Riva partecipò anche ai mondiali del 1994 negli Usa, quando gli toccò anche consolare Baggio per l’errore dal dischetto nella finale col Brasile, e ancora in Francia nel 1998 e in Giappone-Corea nel 2002.

 

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