GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) –
Se il Genoa (primo club italiano ad espugnare Anfield) non fosse stato eliminato dall’Ajax nella Coppa Uefa 1992 avremmo assistito per il terzo anno di seguito a una finale tutta italiana. Il capitano del Grifone era Gianluca Signorini, che il 4 giugno 1995 dopo il rientro negli spogliatoi tornerà di corsa in lacrime sotto la curva rossoblù dopo la rimonta dell’Inter sul Padova che permise al Grifone –seppur alla fine inutilmente, dopo quei calci di rigore al Franchi di Firenze- di giocarsi lo spareggio per la permanenza in Serie A contro i biancoscudati. E nel 1998 un’altra bandiera come Roberto Cravero lascerà il rettangolo verde piangendo nel giorno dell’ultima partita, quando il Perugia festeggerà il ritorno nella massima serie a discapito del Torino. Il libero piemontese aveva riabbracciato la sponda granata del Po due anni prima.
Forse non è stato un caso l’esordio nel 1982, ovvero l’ultimo anno di Paolino Pulici: di granatismo… in granatismo. In una classifica dei 100 di sempre del Toro pubblicata nel 2013 sul Guerin Sportivo da Matteo Dotto, Cravero veniva posizionato al 30° posto. Il 26 gennaio di trent’anni fa il libero –in grado però di ricoprire altri ruoli- cresciuto al Filadelfia realizzava l’ultima rete con la casacca torinista. Alla Lazio Cravero è stato allenato anche da Zdenek Zeman, il quale esattamente un lustro più tardi scriverà l’explicit sulla panchina biancoceleste. E il giornalista Marco Bo -esperto di vicende granata- ha scritto il libro ‘Roberto Cravero, l’ultima bandiera’.